Non sono i miei anni. Anagrafici, almeno, visto che comunque mi sento vecchia dentro.
Non sono i miei uomini. Il riferimento macchinoso era a "10 ragazze per me", ma ho faticato perfino io a capirlo quindi...
Non è il numero dei miei amici. Su Facebook ne ho di più, nella vita di meno.
Non è il voto della maturità perchè altrimenti non mi sarei maturata (ma non gli è così lontano :-) ).
50 è semplicemente la taglia che indosso.
E perchè sento il bisogno di scriverne?!?!
Perchè la amo, la sento mia, non potrei volerne una diversa. Adesso.
In effetti, il mio rapporto con i vestiti è sempre stato travagliato.
Anni passati a portare in camerino -masochisticamente- 46 e 48, sapendo già che il mio corpo si sarebbe ribellato; oppure la variante era provarsi taglie talmente grandi che spaventavano a guardarle. Come quelle pubblicità "prima e dopo", in cui fanno vedere due ragazze che entrano in un unico paio di pantaloni (qualcun altro le ha viste vero? non sono solo io che passo i pomeriggi sulle reti private...).
Il fatto di avere amiche barboncine poi, non è che in adolescenza abbia agevolato il processo di accettazione.
Perchè non è che puoi sempre declinare l'invito ad andare a fare shopping, generalmente in quei bei negozietti a poco prezzo, taglia più grande L.
Dove cacchio me la infilo la L?????
Comunque ai tempi avevo seri problemi di autostima (invece ora...), e volevo a tutti i costi essere come le mie amiche barboncine. Per cui facevo buon viso a cattivo gioco, compravo maglioni di colori quantomeno impegnativi, tipo giallo canarino o blu elettrico, che mi stavano al pelo, ma che comunque dopo il primo lavaggio si restringevano.
La scena più bella era quando capitava di arrivare a scuola, vestite uguali, il maglione dell'amica barboncina XS-S, il mio L ristretto.L'impressione che si aveva da fuori era che stessimo girando il seguito di "i gemelli", quel film con Danny DeVito e schwarzenegger. Mamma mia.
Per fortuna che crescendo si matura, e si comincia a non odiare quel che quella sadica della natura ci ha dato, senza voler necessariamente cambiarlo. Ed è un gran passo avanti.
Certo, questa conclusione sull'aspetto fisico è stata la conseguenza di un profondo mutamento interno, di sensibilità, di riferimenti, di punti di vista. Ma ciò significa anche che appena si tocca uno degli argomenti a scelta tra "la perfetta taglia 38", " dieta", "grasso vs non grasso", divento una belva, ma soprattutto una gran spaccamaroni.
Almeno, però, e questo è l'importante, sono una spaccamaroni felice.