Thursday, November 29, 2007

Dubbio esistenziale o cazzata?!?!

Me ne stavo tranquilla tranquilla a giocare a Puzzle Bubble (quella specie di tetris con le palline colorate), quando il dubbio mi è balenato nella mente come un fulmine: ho amato prima il basket o il sesso opposto?!??!

E' un'incertezza non da poco, soprattutto visto che nonostante ci rifletta su da qualche giorno, non ho ancora trovato una risposta.

Il fatto è che mi sembra che le due passioni si siano sviluppate di pari passo.

Se penso al mio primo amore, me lo ricordo mentre giocava a basket (me lo ricordo anche mentre lo spiavo con un binocolo, ma questa è un'altra storia...), se penso al basket, mi viene in mente Nesterovic, che è il mio primo e inarrivabile amore sportivo.

Quindi?!? C'è un modo per risolvere la questione? Ai posteri l'ardua sentenza.

Questo inutile post è stato scritto dopo aver letto scrivere il blog, una guida in dieci punti, che contiene interessanti suggerimenti su come scrivere in modo comprensibile cavolate sul proprio spazio web.
Quindi, parafrasando il simpatico dj Francesco: se scrivo io, scrivi anche tu!

Il delirio del giovedì è finito, annuncio un imminente post sulla cena di classe che si terrà il primo dicembre. Sono pronta al peggio...

Wednesday, November 14, 2007

Il Decalogo della Studentessa di Discipline della Comunicazione

Come l'anno scorso, questo è proprio il periodo giusto per un prontuario, un regolamento, insomma una serie di precetti fondamentali per affrontare un qualche campo della nostra vita.

Ecco a voi il Decalogo della Studentessa di Discipline della Comunicazione. *
* Il Decalogo è testo obbligatorio per la sede di Bologna, consigliato per le altre sedi d'Italia (e forse del mondo).
Nota Bene: è assai probabile una somiglianza in alcuni punti con il prontuario della ragazza fashion, ma è comprensibile, dato che le due cose per molti versi coincidono.

I) Fondamentali per le prime impressioni e quindi per l'opinione che i vostri colleghi avranno lungo tutta la durata del corso, le unghie curate. Non esiste, non è legale che una studentessa di Discipline della Comunicazione abbia delle brutte unghie. Quindi è consigliabile ricorrere alla ricostruzione, all'acrilico, al French Manicure. Le mani sono lo strumento dei comunicatori, se sono brutte, tutta la credibilità del comunicatore va a farsi friggere.

II) Anche l'abbigliamento è ai primi posti del decalogo. Vietato categoricamente andare in giro come delle pezzenti, i vestiti dovranno essere tutti rigorosamente firmati. E firmati fashion: Guru, Bikkembergs, D&G ecc. In alternativa, se si vuole mantenere una certa personalità distaccandosi dalla massa, andiamo tutte da H&M, ma attenzione, compriamo solo i capi più assurdi, quelli che sono stati disegnati durante un attacco di sinusite della stilista, tipo una felpa con zip a zig zag di velluto verde con brillantini e stampe nere; portabilissima e assolutamente di basso profilo, come piace essere a Noi.

III) Ora passiamo allo stile. Scegliere con cautela e giudizio la musica da ascoltare e di cui parlare con i colleghi. Se ancora Vi piacciono i BSB o invece non riuscite ad affrancarvi dalla magia degli anni 70, non preoccupatevi: il Decalogo è qui apposta per voi. Iniziate a seguire quel bel programma che è Your noise, su Mtv verso le sei di pomeriggio. Oltre a trattare argomenti di tendenza (come le T-shirt) e ad avere un gran figo alla conduzione (interrompo causa conato di vomito) manda video di artisti cool, sicuramente ben vestiti e con un gran style, poco importa che suonino cacca (di base comunque vi piacciono tantissimo Kanye West e Beyoncè ma no disdegnante Rihanna e ovviamente la musica da discoteca).
Importante: Non si può sopravvivere a Discipline della Comunicazione senza iPod. anche se avete un Nokia 5200 con lettore mp3 e 2 giga di memoria disponibile, non importa. Voi la musica la ascoltate dall'iPod. Altrimenti non siete nessuno, capito?

IV) L'unica attività consentita oltre lo studio e la frequenza alle lezioni è il gioco dell'oca alcolico. E qui arriva la parte spiacevole. le prime volte conviene, per salire la gradinata sociale, accettare l'invito del più brutto e viscido collega, per due motivi: primo, se non lo fate potrebbe non esserci un secondo invito; secondo, perchè potreste avere una botta di culo e trovare alla partita anche il collega che punti da un pò. La fortuna non gira mai le spalle a chi e al posto giusto nel momento giusto.

V) E' necessario, forse più delle unghie curate, non dire MAI nulla di intelligente. So bene che per Voi Studentesse di Discipline della Comunicazione non è una grossa difficoltà, ma state attente: l'opinione articolata, la critica costruttiva, l'allusione a un fatto d'attualità potrebbero mettervi in un mare di guai. Ecco alcuni degli argomenti da evitare come la peste.
- Politica: da quando la futura classe dirigente ha una coscienza politica?!?!
- Sport: parlatene e nella testa dei vostri colleghi passerete da "donna-possibile compagna che mai mi contraddirà-spupazzabile" a "essere asessuato-cacchio ha anche un cervello-amichevole pacca sulla spalla". Fortemente sconsigliato.
- Religione: vedi Politica...in fondo abbiamo solo vent'anni...

VI) Scegliere con cura a chi rivolgere la parola. Finora mi sono sempre riferita a colleghi. Non a caso. Prediligete sempre questo genere di compagnia, così, tanto per aumentare la competizione tra Voi e le altre studentesse. E poi è altamente probabile che l'84% dei vostri colleghi maschi sia a Discipline della Comunicazione esclusivamente perchè l'amico di suo fratello maggiore gli ha detto che c'è sempre da far bene.

VII) Sviluppare e allenare lo sguardo basso-alto e le sue varianti. Basilare strumento per marcare il territorio, ogni donna, e soprattutto ogni Studentessa di Discipline della Comunicazione ce l'ha nelle sue corde. E' facile da usare e credo anche innato.
Esempio: siete accozzate su un Vostro collega, un'altra Studentessa arriva, Vi saluta e comincia a chiacchierare con il Vostro collega, il quale dimostra interesse per la conversazione e non Vi caga più. Cosa fate voi? Mica lascerete correre?!
Ecco dunque il momento giusto per sfoderare lo sguardo basso-alto. Sempre avvinghiata saldamente al collega, cominciate a scansionare la malcapitata, notando le Adidas stravecchie e sporche, i jeans troppo scampanati, la giacca troppo verde e...oddio! che schifo di unghie! A questo punto state certe che lei si sarà accorta della radiografia e 9 su 10 cercherà il primo modo per scappare da Voi e dal Vostro sguardo. Ora con le Vostre doti femminili potrete riconquistare l'attenzione del vostro collega in tutta tranquillità. Ottimo lavoro!


VIII) Scegliete amiche palesemente inferiori a voi per aspetto fisico o intelligenza, in modo da distinguervi in ogni occasione.

IX) Date un soprannome maligno alle altre studentesse che Vi stanno antipatiche (mi raccomando però, prima non conoscetele) e stupiteVi e arrabbiateVi quando scoprirete che lo hanno fatto anche loro.

X) L'ultimo consiglio è forse il più importante, perchè riguarda il vostro futuro. Quando qualcuno Vi chiederà perchè avete scelto Discipline della Comunicazione e cosa volete fare dopo (e Ve lo ha chiesto pensando che se si interessa alla vostra vita in un secondo momento potrà portarVi a letto), senza pudore rispondete tranquillamente: "bè in realtà io volevo fare fisioterapia così diventavo massaggiatrice della nazionale maschile di nuoto, però non sono entrata e ho scelto questo, così dopo faccio la giornalista sportiva e intervisto i maschi..."

E siamo arrivati alla fine di questo prezioso insieme di norme che vi servirà se vorrete sopravvivere in un posto come Discipline della Comunicazione di Bologna.
Come al solito sono certa di aver fatto un servizio alla società, illustrando un mondo nel quale non so più perchè sono entrata, ma dove tutto sommato mi trovo bene...

Wednesday, November 07, 2007

Maledetto Hairspray


Hairspray è un meraviglioso film/musical uscito nelle sale alla fine di settembre. E' la storia di Tracy, una ragazza grassa degli anni '60 che vuole ballare in televisione, in una trasmissione seguita da tutti gli adolescenti di Baltimora.
inoltre crede e lotta per l'integrazione dei neri e ama il più bello della scuola che a sua volta si innamorerà di lei.

Come quasi nessuno sospetterà mi vorrei soffermare su questo ultimo punto.

Qualche giorno fa a una partita che stavo amministrando** ero tranquilla al mio tavolo, con già il fischietto in bocca, quando controllo le liste delle due squadre, che avrei dovuto copiare sul referto. Bambini under 17, nulla di ormonalmente significante salvo che, sotto al solito allenatore che oramai conosco da tre anni, compare stampato un nuovo nome nel campo del "vice allenatore".

Il signor Rossi (che non è per lasciare il soggetto sotto anonimato, ma è perchè si chiama proprio così lui) è il nuovo vice allenatore dei bambini. Chissenefrega. Se non fosse che faccio un'attimo mente locale, guardo la sagoma a fondo campo, rileggo il nome, riguardo la sagoma del giovanotto e quasi mi caccio a ridere fragorosamente.

A volte adoro il fatto di vivere in una piccola realtà. Il misterioso signor Rossi, è un ragazzotto di provincia che avevo conosciuto tanti anni fa durante una vacanza sportiva in riviera. Ovviamente mi ero innamorata cotta del signor Rossi, alto, biondo, faccino da bimbo, parlantina sciolta. Ancora ovviamente, il signor Rossi , di qualche anno più grande, non ha mai cagato di striscio la piccola Tracy, che da parte sua gli ha conservato un posto nel suo cuore, nella remota eventualità. Poi la fiammella dell'ammòòre si è spenta, per fortuna.

Ora, dopo anni, dopo trilioni di signori Rossi e di fiammelle spente, il solo e unico torna nella mia vita, seppur in un ruolo mooolto marginale. Bizzarrie della vita.

Ho raccontato di Hairspray perchè -non so perchè- appena ho realizzato che il nuovo vice allenatore era il mio signor Rossi, me lo sono visto vestito come Link Larkin nel film, che cantava a squarciagola Without love, canzone meravigliosa quasi alla fine del film, la cui prima strofa recita:
Once I was a selfish fool
Who never understood
I never looked inside myself
Though on the outside, I looked good!
Then we met and you made me

The man I am today

Tracy, I'm in love with you

No matter what you weigh

E per un pò me lo sono immaginato ballare e ripetere all'infinito questa strofa. Mi sento come Ally Mc Beal che vedeva un bambino cantare ugachaca,ugachaca. Chiedo scusa per la sintassi di questo post, ma sono appena tornata da un'esercitazione di inglese che mi ha fuso il cervello. Spero che l'insieme sia comprensibile...

**Lo so che parlo solo di 'ste benedette partite, ma giuro che ogni volta succede qualcosa di assolutamente inaspettato che stuzzica la mia mente e per cui non posso fare a meno di scriverne. Ci tenevo comunque a precisare che non faccio solo ste partite nella mia vita. Gioco, anche. :)

Saturday, November 03, 2007

La famigghia prima di tutto

Mentre aspetto di uscire, vorrei scrivere un po' dei miei parenti. Non mamma papà e sorella, quanto piuttosto i nonni e gli zii.
Non che ci siano da raccontare avventure appassionanti, solo che domani faremo un'ora di macchina per andare a pranzo in un posto sperduto dal quale riusciremo a scappare non prima della 4 di pomeriggio. Ecco perchè già da stasera voglio pensare ai lati positivi delle persone con cui starò domani.

Innanzitutto ci sta un accenno ai nonni paterni, che ormai non ci sono più ma che erano meravigliosi. Loro si so
no incontrati perchè la nonna era andata a lavorare a casa del nonno, poi si sono conosciuti, innamorati e infine sposati. Chi non vorrebbe vivere una storia così?!?!? tatini...

Però sembra che io non abbia preso da quel ramo della famiglia. Infatti da mio papà ho preso ben poco - fisicamente -, al contrario sono il miscuglio di tutte le particolari caratteristiche della famiglia di mia mamma, anzi sono rassomigliantissima alla mia bisnonna, la Nonna Zaira. A detta delle vecchie zie che se la ricordano, la Nonna era un donnone, ma era anche bella, come te, dicono le zie.

Poi si passa ai nonni, genitori di mia mamma, che fanno un sacco ridere, perchè sono l'emblema dei nonni medi: sono proprio di quelli che ti raccontano le cose quattro volte senza il dubbio di essere ripetitivi, ti mostrano le loro medicine, e ogni scusa è buona per taroccare, che qui da noi vuol dire bisticciare. ci sono anche i lati positivi, però: tipo il vitto e l'alloggio gratis nella loro casa al mare, gadget high tech dal nonno che è intrippato con il
computer e la torta di tagliatelle della nonna.

Il capitolo finale è dedicato agli zii. La zia, sorella della mamma, è sempre iper impegnata, fa la cuoca e ha un intenso passato da femminista convinta. Lo zio è architetto e l'ultima volta che ci siamo visti abbiamo parlato per ore di
ecourbanesimo e sprawl.

In questo breve excursus, non possono mancare i cugini. Uno ha appena iniziato l'università, filosofia (come aveva fatto quell'altra pazza di mia sorella) l'altro ha 17 anni ed è uno sciupafemmine, ovviamente. Loro sono meravigliosi, sono anarchici, insurrezionalisti e diventeranno apolidi, ma se apri i loro armadi vedi che hanno tutti i pantaloni stirati e appesi alla loro gruccia.

Ecco, domani mi aspetta una giornata con tutti questi personaggi, e stasera ho fatto uso semi privato di mezzo semi pubblico, ma dovevo aspettare l'ora per uscire e non sapevo come impiegare il tempo...
Buona Domenica anche a voi... :)