Tuesday, September 25, 2007

Solo la miseria è senza invidia...e se lo dice Boccaccio...

"L'invidia è un sentimento malevolo nei confronti di un'altra persona o gruppo di persone che possiedono qualcosa (concretamente o metaforicamente, moralmente o fisicamente) che l'invidioso non possiede. Essa si caratterizza come desiderio ambivalente: di possedere ciò che gli altri possiedono, oppure che gli altri perdano quello che possiedono." (da Wikipedia, l’enciclopedia libera)


Questa è una definizione verosimile dell’invidia, però io non credo che sia così brutto essere invidiosi di qualcuno.

Per tutta l’infanzia i miei genitori, gli insegnanti, le suore, mi hanno insegnato a non essere invidiosa, che non andava bene, che non era un bel sentimento e che comunque non mi avrebbe fatto stare meglio. Bè, come dicono gli americani: bull shit!

Dopo anni di repressione, finalmente ho scoperto che essere invidiosa è liberatorio.

Se si prova un sentimento così forte spesso e si è abituati a nasconderlo o a non lasciargli spazio nel proprio cuore, le possibili relazioni con la persona invidiata sono irrimediabilmente compromesse sin dall’inizio. Se invece ci si lascia andare (nei limiti della decenza e del buon gusto), e si liberano i pensieri più cattivi, maligni, garantisco che dopo si sta decisamente meglio e non occorre essere troppo falsi con la persona che si invidia.

dato che mi rendo conto che è un discorso un po' contorto, spero di facilitare la comprensione con un semplice esempio

ho una conoscente che ha un corpo invidiabile: pancia piatta, bel sedere ecc. Quando ci vediamo lei mi racconta che la dieta che segue è fantastica, non le pesa e i sacrifici che fa sono ben ricompensati.

Mentre la ascolto il primo impulso è quello di metterle le mani addosso e urlare con gli occhi fuori dalle orbite: “perché tu sì e io no? Perché io non resisto nemmeno a un biscotto secco?? Maledettaaaa!”.

Invece mi contengo e penso, spietata, che potrei invitarla a colazione al bar, e mentre lei si beve il suo bel tè deteinato, io mi pappo un mega bombolone con annesso cappuccino ampiamente zuccherato… intanto le sorrido e il peso della colpa piano piano si scioglie…e il mio sorriso non è più forzato…quanto si sta meglio, dopo!

D’altronde l’essere un umana mica contempla solo amore, fantasia e buon cuore, giusto?!?!?
E poi ormai è risaputo che il verde sia il mio colore preferito…

Tuesday, September 18, 2007

L'emozione non ha voce


Non so se qualcuno se ne era accorto, ma io parlo tanto.
In gruppo, con gli amici, mi sento in dovere di intrattenere, di proporre argomenti, di snocciolare battute ogni volta che l'occasione mi sembra adatta.
Non mi imbarazzo facilmente, ho sempre qualcosa da dire, tanto che mi prendo la libertà di interrompere chicchessia per dire la mia.

Ad ogni modo, non ho paura in nessun caso di far sentire quello che ho da dire, eccetto
uno. C'è un'unica persona - del quale non svelerò l'identità, ma sarà facilmente intuibile per alcune lettrici :) - che ha il potere di ammutolirmi.

Lui (ovviamente è un lui) non ne ha la più pallida idea, non gliene frega niente e se sapesse cederebbe volentieri l'onere a qualcun altro. Una o due volte l'anno lo incontro, e dato che ci conosciamo fin da piccoli, l'educazione vorrebbe che ci si scambiassero due parole: ciao, come stai? bene, grazie.

E qui sorge il primo problema:
non riesco a guardarlo negli occhi. E' più forte di me, la mia testa è orientata verso il basso, mi guardo i piedi e non riesco a sollevarla per guardarlo negli occhi. forse ho paura che se lo faccio un raggio laser mi accechi.

Ma finché devo solo guardarlo i problemi sono bazzecole (anche perché è proprio bello, per cui dopo un po' la mia testa si alza abbastanza per permettere agli occhi di mangiarlo), la questione si fa seria quando devo stare pronta con la voce.
La dinamica, semplicemente, è che non mi esce la voce. come all'inizio di
Matrix, quando Neo viene catturato e vuole fare la telefonata, e d'un tratto si ritrova senza bocca. Più o meno capita così anche a me.

Se l'essere alla sua presenza mi procurasse solo questo fastidio, non sarebbe nulla di grave: alle figuracce sono abituata: riderei e dimenticherei in fretta.
Il fatto agghiacciante sono le sensazioni che provo: inadeguatezza, imbarazzo, disagio, goffaggine, bruttezza. Tutte insieme e tutte all'ennesima potenza, e tutte insieme, quasi esclusivamente quando c'è lui.

Il bello è che passato ogni incontro, mi convinco che il successivo andrà meglio, che non è vero che lui ha così tanto potere su di me. Peccato che tutte le volte vengo smentita...

Ho scritto tutto ciò, perché presumibilmente fra qualche giorno ci incontreremo, e io sto già pensando a come evitare ogni contatto. Oddio, magari una sbirciatina da lontano...

Thursday, September 13, 2007

Fantastico...



...Lo so che più dei tre quarti dei lettori odiano irrimediabilmente spongebob, ma questo bel mix è geniale. Punto e basta.

Friday, September 07, 2007

La piaga del XXI secolo

Da dove comincio??

Allora, ieri ho dato un esame e per sfogarmi-allentare la tensione-liberare lo spirito sono andata dal parrucchiere.
Tra chiacchiere sul calendario di Madonna, consigli su dove comprare pout pourrì, vasi di vetro e candele, ho fatto l'errore più grande che si possa fare dal parrucchiere. Alla sua domanda "Mi è venuta un'idea, posso fare io?", io ho ovviemente risposto (forse per paura di ferire i suoi sentimenti) "certo!"
Bene. Ora sembro uno dei fratelli Gallagher; sembro uno dei Beatles; sembro Kevin dei BSB nel video di get down...
Stamattina, fiduciosa come solo succede in una giornata di sole, mi sono lavata i capelli per togliere la piega orrenda, confidando che naturali sarebbero apparsi più belli.
Bene. Ora sembro uno dei fratelli Gallagher dopo una sbornia; sembro uno dei Beatles dopo un assalto delle fan; sembro Kevin dei BSB prima del trucco e parrucco per il video di get down.
E' proprio la piaga del XXI secolo..
'fanculo ai sassi....