Tuesday, April 29, 2008

Maledetti cassonetti

Lunedì sera scorso il sempre ilare destino ha pensato bene di farmi uno scherzo di discutibile simpatia.


Era più di mezzanotte ed ero tornata dall'allenamento stanca morta pronta per bere la mia immancabile tazza di latte con il miele e infilarmi di corsa sotto le coperte. Contrariamente alle mie abitudini avevo invece deciso di fare uno sforzo sovrumano e rimanere alzata nell'attesa di una trasmissione sportiva di la7, Victory, che dopo quella sera non guarderò mai più per protesta.
Mi era stato promesso un servizio sull' Upea Capo d'Orlando, squadra di basket in cui gioca un playmaker (che è lo stesso ruolo di Troy Bolton) argentino di cui mi sono perdutamente innamorata l'8 gennaio di quest'anno.

Non mi dilungo nella descrizione di Juan Manuel (anche perchè qui sotto c'è la foto), ma già il nome dà l'idea di qualcuno d'esotico, vero?!?!
Comunque mi sono sorbita tutta l'orrenda puntata del programma, che ha parlato solo di calcio e calciatori. Verso l'una la conduttrice ha annunciato l'attesissimo servizio, e mi sono risvegliata dal torpore che il calcio mi provoca.

"A Capo d'Orlando, piccolo centro in provincia di Messina..." ma chissenefrega, pensavo, fammi sentire che voce ha il mio bel Juan Manuel. Finalmente lo inquadrano e gli rivolgono un paio di domande, e io mi rendo conto che è il momento che aspetto da due giorni, cioè da quando ho letto di questo benedetto servizio.
Giornalista: Ma tu da quanto sei qui, da quanto giochi qui?
Juan Manuel: Eh, da quattro anni sono qui e mi trovo bene...
Che bella voce che hai tatino! e come parli bene l'italiano...

Poi il giornalista prosegue. Peccato che sotto la mia finestra proprio in quel momento passi il camion della nettezza urbana che doveva svuotare i cassonetti, provocando tanto rumore da sovrastare il volume (già di per se basso) della tv.
Per cui quello che ho capito della fondamentale domanda del giornalista e dell'ancor di più fondamentale risposta di Juan Manuel è stato:

Giornalista:" Ee $%%&//=&$ ?"?$&/ £"&("?!%/(/ fidanzata?"
Juan Manuel (sorridendo):"Eh, &/=£$ %"$%&/&!"Y $%&/?^£$$& la partita..."

CHE CACCHIO HAI DETTO?!?!? NO, NON VALE, RIPETI!!! La fidanzata te la porti alla partita? La fidanzata E' la partita? NON HO CAPITOOOO!! Erano i 20 secondi più importanti della giornata e non ho capito! Ho aspettato fino all'una di notte per quei 20 secondi e non ho capito!!!!

Credevo di essere una professionista del fanatismo, e invece mi sono fatta fregare da uno stupido camion del rusco!!!! Che amarezza...

Ora, dopo una settimana di inutili ricerche su internet, sul televideo, sull'elenco del telefono e sul database della CIA, mi sono rassegnata. Non saprò mai cosa ha detto Juan Manuel. Ma da questo episodio ho imparato 2 cose. La prima è che la prossima volta terrò il volume della tivu più alto, la seconda è che questi sono gli inconvenienti del mestiere di maniaca.

Friday, April 25, 2008

Ego-construction e tutto quello che serve per crescere

Capita che anche senza introdurre direttamente l'argomento una nostra amica ci faccia un complimento su una nostra qualità alla quale non avevamo mai pensato, o capita anche che di punto in bianco, magari in un periodo di facile suscettibilità, nostra madre non perda occasione di sottolineare questo o quel nostro difetto. E tutto ciò lo si accetta perchè serve per crescere.

Poi piano piano l'esigenza di rapportarsi a situazioni e persone diventa prioritaria e si comincia a voler costruire il proprio ego in base alle indicazioni che riceviamo dal mondo esterno.
Ed è proprio nel mondo esterno che si intuisce che
la portata principale del grande pranzo della vita è la cacca.

Il primo assaggio arriva a basket dove tu, adolescente in sovrappeso complessata e non particolarmente sveglia devi farti spazio tra le altre giocatrici -che ti sembrano tutte una spanna più brave, belle, buone di te- per essere convocata per la partita contro l'ultima in classifica. Allora ce la metti tutta, sei l'ultima ad abbandonare il campo alla fine dell'allenamento, sei la prima della fila per eseguire l'esercizio, non dai problemi in spogliatoio, anteponendo la squadra alla tua dignità personale, ecc.
Poi finalmente arriva il momento delle agognate convocazioni, e il tuo allenatore ti prende da parte e ti dice qualcosa del tipo: Madda, sei una bellissima persona, sei sempre disponibile, non ti lamenti mai, sai ascoltare le altre e non attacchi mai briga. Però...ecco non possiamo perdere la partita, per cui io ti convoco, ma non credo che riuscirai a giocare. Ma sappi che apprezzo il tuo impegno. Continua così, ok?!?

Eh, eh. Ma non sono queste le certezze di cui uno ha bisogno. Se non c'è talento l'allenamento non può fare miracoli. se le aspettative di una fulgida carriera cestistica sono state tradite, bisogna accettarlo perchè serve per crescere.

Per ogni carriera senza prospettive, ce n'è un'altra invece percorribile. L'unica possibile nella mia adolescenza era quella scolastica. O forse no.
Bene Vnn, 6 e mezzo. Stavolta ti sei impegnata, brava. Questo è stato il leitmotiv dei miei anni del liceo. Ma bisogna accettarlo, perchè serve per crescere.

Ma è nel rapporto con gli altri che si trovano le più valide (dis)conferme.
Infatti sei al settimo cielo quando stringi amicizia con il compagno di classe figo, che la ricreazione la passa con te, si confida con te e tu riesci a intravedere sotto la dura scorza di sex-symbol il dolce ragazzo che è, con i suoi difetti e le sue debolezze. Ti stupisce la magica sintonia che avete e capisci che anche per lui è così. Così, forse, ti lasci andare a qualche pensiero di una lunga vita felice insieme, incoraggiata anche dal fatto che lui pronuncia frasi del tipo: come farei se non ci fossi tu, devo smetterla di guardarti, lo sai che mi piace come ti sta il piercing?
Inebriata da premesse tanto propizie, ti confidi con le compagne di classe; anche loro confermano i tuoi sospetti, cioè che lui non può più fare a meno di te e a breve ti sposerà.

Ma dimentichi che al grande pranzo della vita il bis di cacca arriva anche se non lo chiedi.
Per cui non c'è da stupirsi se in un lunedì di merda, in cui piove-perdi l'autobus-non hai l'ombrello-arrivi in ritardo-hai due interrogazioni-non ti piace come sei vestita, nella sacrosanta pausa caffè l'amica X, la prima che si interessava a quello che raccontavi del tuo futuro marito, quella che chiedeva informazioni su di lui (e tu gliele davi perchè era troppo bello fare la parte di chi sa..) arriva raggiante e ti annuncia: ho una notizia bellissima!!! - 2 secondi buoni di silenzio - Vuoi provare a indovinare? No te lo dico io! Io e il compagno figo ci siamo messi assieme!! Non siamo bellissimi??
Certo. Siete proprio -issimi.

A questo punto la domanda è: chi è che mi ha invitato al grande pranzo della vita?!? O meglio: perchè io ho accettato?!?
Perchè serve per crescere...

Sunday, April 20, 2008

Che fatica

Che fatica guadagnare due (ma proprio due) soldi compilando il referto di una partita di under 17 maschile.

Che fatica arrivare in palestra dove tutti sono al tuo servizio perchè se non ci fossi tu la partita non si riuscirebbe a giocare.

Che fatica dover essere gentile e carina con lo stramaschio che allena la squadra ospite.

Che fatica dover essere gentile e carina con lo stra-stramaschio viceallenatore della squadra di casa.

Che fatica pensare che sabato prossimo lo rivedrò a un'altra partita, lo stra-stramaschio.

Che fatica fare amicizia con l'arbitro, grazie a dio stavolta caruccio, ridere e scherzare con lui, scatenando così le -presunte, anzi, presunterrimme- gelosie dello stra-stramaschio.

Che fatica dover guardare giovani virgulti (molto giovani, lo so) con un brillante futuro non solo cestistico davanti.

Che fatica avere davanti un foglio con tutti i dati anagrafici dei malcapitati (data di nascita, codice fiscale,ecc) che è possibile consultare durante tutta la partita senza essere considerata da nessuno una maniaca sessuale.

Che fatica sentirsi dire "Madda sabato prossimo ci sarebbe da fare anche l'under 19, riesci a farle tutt'e due??"

Che fatica accettare.

Che fatica uscire con gli ormoni ancora più in subbuglio di quando si è arrivati. (questo è veramente fatica sopportarlo)

Che fatica fare questo sporco lavoro. Proprio tanta fatica...

Thursday, April 17, 2008

L'Esigenza ovvero acci al pelo

La paranoia scatta quando senti il ragazzo più grande che commenta ironico un dettaglio fisico di una sua amica: ma vuoi coltivarli i peli su quelle gambe?!?


Tralasciando il fatto che crescere in una comunità prevalentemente di imprenditori agricoli lascia segni notevoli anche nell'ambito delle relazioni sociali, il punto è che da quel momento in avanti le prospettive cambiano. A pensarci bene, è quello il momento in cui capisci di non esser più bambina.

Tutto ad un tratto senti l'Esigenza. Non UNA esigenza, ma L'Esigenza. Sì perchè da quel momento in poi avere il corpo liscio sarà la prima condizione per uscire(ancor più essenziale di avere il corpo pulito), diventerà il motivo per cui inizierai a saltare incontri sociali (in piscina con gli amici, al mare per il fine settimana, ecc), si dimostrerà una valida causa di eterne lotte con tua madre per chi ha diritto di precedenza sul Silk Epil (d'altronde anche lei ai tempi suoi ha sentito L'Esigenza...).

Generalmente poi con il crescere dell'età si riesce a stabilire un limite alL'Esigenza.

Oppure no e L'Esigenza diventa patologica. Il problema è che, come spesso accade, quando ti rendi conto di essere entrata nel tunnel, è troppo tardi per uscirne e soprattutto non vuoi uscirne!!!!

Ma dico io, che male c'è se trovo rilassante usare un decespugliatore in miniatura che strappa i peli uno ad uno e fa un rumore parecchio minaccioso (come quello di un decespugliatore, appunto)?!?! Che male c'è se non mi sento a mio agio tra la gente se dimentico di sistemarmi le sopracciglia o i baffetti (odiosi baffetti, grrrr....) con le pinzette che mi fanno venire le lacrime agli occhi???? - tralascio ciò che in anni di spogliatoio ho visto e sentito a riguardo: scandire le lettere dell'alfabeto con i rutti non è il modo più creativo di riprodurle -

E avrei mille altri aneddoti sull'argomento. Ma chiudo ricordando - con malcelato orrore - il classico filmato di repertorio della Miss anni 50, che spesso si vede su Rai 3 o La 7, nel quale la miss in questione è ripresa dai piedi e lentamente l'inquadratura sale per mostrare tutta la bellezza mediterranea della ragazza...ascelle indecorosamente pelose comprese!!! oh mio dio!!

informazione di servizio: questo post è stato partorito solo per comunicare al mondo che ho bisogno di una cerettaaaaaaa!!!!!!!!

Tuesday, April 15, 2008

Io, me e le cicles

La parola inglese "chewing gum" ha subìto uno spontaneo processo di italianizzazione diverso da regione a regione, divenendo di volta in volta cingomma, ciunga, gicomma, gomma, cingom, cevingum. Altrettanto usati, seppur non derivati direttamente dalla parola chewing gum sono, ad esempio, cicca, cicles, caucciù, masticante, mastica. (Wikipedia)


Storia
Ebbene sì, sono schiava delle cingomme. In anni e anni di consumo forsennato la mia dipendenza si è affinata: come tutti ho iniziato con le Big Babol, con la loro varietà di gusti infinita che però sapeva sempre della stessa cosa, per poi smettere appena i miei denti da latte sono caduti, forse proprio a causa loro. Anche le Brooklin hanno avuto un ruolo importante, nonostante scatenassero la mia ira perchè dopo un paio di ruminazioni perdevano qualsiasi aroma o retrogusto. Poi finalmente la scelta è giunta e a tutt'oggi è stabilmente ferma sulle Vigorsol, possibilmente Black Ice (quelle alla liquirizia per intenderci, che nel mio gruppo di pari piacciono solo ad altre due persone, ma questa è un'altra storia...).

Consueti Utilizzi (ovviamente personali ma sicuramente condivisi)
Il primo che mi viene in mente è un tipico dopo pranzo estivo a base di insalata e cipolla di tropea o bruschetta. E' facile intuire che per condurre la vita sociale che conduco, non mi bastano certo i miei occhioni blu. E' anche il caso che sedermi di fianco al cinema non sia una tortura.
La cicles è parecchio utile anche in caso di pigrizia profonda, quando al mattino ci si è svegliati tardi, si rimanda la colazione al bar, ci si veste in fretta e furia e il lavaggio dei denti viene dimenticato.

Evoluzioni
Le bolle con le Big Babol sono universali, credo. C'erano diverse specialità, in cui tutti si esercitavano: la bolla gigante, che quando scoppiava aderiva a tutto il viso, dal mento all'attaccatura dei capelli, con il risultato che gli occhiali rimanevano impataccati per giorni e la mamma non comprava più le big babol;
C'era la prova di abilità di gonfiare una bolla nella bolla di una bolla, ma siccome per riuscirci serviva una gran quantità di "materiale", la soluzione migliore era masticare 2 big babol insieme, oppure anche 3, provocando così la prematura caduta dei denti di cui sopra. Non sono mai stata particolarmente brava in questa specialità.
Posso invece vantare una certa maestria nelle bolle al contrario, create masticando le Vigorsol. Si tratta semplicemente di mettersi la cicles tra le labbra e i denti e risucchiare l'aria, provocando così un allegro schiocco, e ripetendo il procedimento più e più volte, magari tra la gente, in autobus, ecc. D'altronde quando una ha classe ha classe...

Imprevisti
He he, il meglio l'ho lasciato per ultimo. Premetto che sono convinta di non essere la sola a fare 'ste figure. Succede a tutti di essere un po' distratti o magari stanchi di tanto in tanto. E allora capiterà di certo che la cilces in questione possa sfuggire dalla bocca, mentre si ride o si sta muovendo la testa in modo convulso. E dirò di più: quando capita in discoteca o in posti bui e affollati è meglio. Infatti in situazioni così è mooolto più facile dissimulare, spostarsi subito dalla scena del crimine, rimanere nell'anonimato. Ma quando capita mentre si sta parlando a tu per tu con qualcuno, lì sono cazzi. L'imbarazzo ti affoga, il sangue irrora all'estremo le guance e non si riesce nemmeno a chiedere scusa. Almeno dopo il primissimo stupore si scoppia a ridere e piano piano rimane solo il ricordo di una gran figura di merda.

Però questi sono solo piccoli inconvenienti che in qualche modo si superano pensando ai fantastici benefici e piaceri che una cicles regala: alito fresco, antistress e come appena confidato, infallibile munizione per cerbottana senza la cerbottana.
Se qualcuno dei lettori ha appuntamento a breve con me, si ricordi di portare le protezioni. Almeno per i capelli che sennò se li deve rasare a zero.

Wednesday, April 09, 2008

Maledetta coerenza...

Premessa:

seconda o terza elementare, nuova maestra che prima di incominciare la lezione ci fa tutto un discorso sull'importanza della coerenza, di quanto ci servirà nella vita e di come sarà certamente strumento di misura del nostro valore per gli altri. Poi ci dice: "ora, visto che non so ancora i vostri nomi, ognuno mi dirà il suo e dirà anche se ha portato il quaderno e il libro. A questo punto ognuno di voi dirà sono coerente, se li ha tutti e due o non sono coerente se gli manca o il libro o il quaderno o tutt'e due".

A me mancava il libro, cazzo. Quindi, quando è stato il mio turno mi sono dovuta alzare in piedi e ho dovuto dire "Maddalena; ho il quaderno, ma non ho il libro; non sono coerente".

Posso dire senza vergogna (tanto ormai..) che è stato un trauma.

Come è facile intuire da quel giorno il mio rapporto con la coerenza è sempre stato travagliato, io che volevo a tutti i costi raggiungerla, lei che puntualmente scappava, facendomi sentire come quel giorno in seconda o terza elementare.

Ma ora, finalmente, ho l'occasione di acchiapparla, la maledetta coerenza.

Ho deciso, in base ai miei valori e al mio modo di pensare, in base alle mie ferme convinzioni e agli ideali che ho sviluppato, che boicotterò le Olimpiadi di Pechino.

E' ovvio che il mio boicottaggio non sia nulla paragonato magari a quello annunciato da Sarkozy o da Bush. Però il mio sarà un gesto - finalmente - coerente.

Fin qui non ho che da congratularmi con me stessa, è un bel gesto, dopotutto. Peccato per un paio di constatazioni.

Sono quattro anni che aspetto le olimpiadi. Sono il mio ossigeno e la mia droga, ogni volta programmo quel mese in modo da poter vedere più gare possibili, appassionandomi anche al ping pong, al rafting o a qualsiasi altra disciplina.

Senza troppi giri di parole: se le boicotto, perdo il nuoto!!!!! la pallavolo!!!! Il basket!!! Aaarrrggghhh!!!dovrò accontentarmi di leggere il giornale la mattina dopo, per colpa di sta storia del boicottaggio...

Ma cosa mi è venuto in mente?!?!?
Non guardare nemmeno un minuto di Olimpiadi, significa niente nuotatore statunitense, niente pallavolista cubano, niente cestista argentino.....noooooooo!!!!!!!!!!!!! Niente di tutta questa gioia per gli occhi, maledetta coerenza....

Ma sono determinata a raggiungere lo scopo e ci riuscirò. Anche perchè ho già pronto il contentino in caso di riuscita della prova di volontà: la maglietta con al posto dei cerchi olimpici le manette, che è troppo fashion!! Inoltre non mi sentirò incoerente a indossarla, in quanto non avrò ceduto al desiderio di guardare anche solo i 50 dorso, per dire.

Certo però che quella maestra di seconda o terza elementare poteva farci capire l'importanza della coerenza anche in un modo meno traumatico...

Thursday, April 03, 2008

Mai amato tanto una polemica...

"ROMA, 29 marzo - No al costume da record, il body LZR Racer della Speedo che tante polemiche ha sollevato per il numero di record mondiali che pare abbia contribuito a migliorare tra i campionati europei di Eindhoven e i Trials australiani. Lo stop, definito precauzionale e motivato dall'esigenza di assicurare pari opportunità a tutti gli atleti, arriva dalla federazione italiana nuoto e riguarda gli assoluti primaverili in programma da martedì prossimo a Livorno e valgono come qualificazione alle Olimpiadi di Pechino. La decisione è stata presa stamani dal Consiglio di Presidenza della Fin che, si legge in un comunicato, «ha deliberato di non consentire l'uso del costume LZR Racer della Speedo ai Campionati Assoluti Primaverili, in programma a Livorno dal primo al 5 aprile prossimi e validi come qualificazione olimpica. La decisione, in linea con quelle assunte dalla federazione canadese, per le selezioni olimpiche (1-6 aprile), e dalla Ncaa, per i campionati universitari (in corso), fonda sulla normativa della Federazione mondiale (FINA) 5.6: " I fabbricanti debbono assicurare che i costumi di nuova approvazione siano disponibili a tutti i competitori"».

«La Federazione Italiana Nuoto - spiega la nota - riesaminerà la questione dopo le decisioni in materia che la Fina assumerà a Manchester, nel corso dei Mondiali in vasca corta, durante una riunione con i fabbricanti di costumi in occasione del congresso generale dell'8 aprile. Considerate le polemiche sorte all'interno del movimento internazionale a seguito dei risultati cronometrici delle ultime settimane, la Federazione Italiana Nuoto ha adottato questa decisione nell' esclusivo interesse degli atleti e dell'intero movimento al fine di garantire pari opportunità, presupposto irrinunciabile per una leale competizione - sottolinea il Presidente Paolo Barelli -. Successivamente alla riunione della FINA in programma a Manchester, la Federazione Italiana Nuoto approfondirà ulteriormente la questione e deciderà nel merito»".
da corrieredellosport.it

Alla luce di questo, per agevolare la più saggia decisione in merito, e cioè quella che costringerà tutti i nuotatori del mondo di gareggiare con i vecchi costumi, quelli fatti a costume da bagno, che lasciano la parte superiore del corpo a contatto con l'acqua (visto come sono profescional? avrei potuto dire "a torso nudo" o "con i pettorali al vento" e invece...), alla luce di questo è necessario fare una bella seduta spiritica e pregare, pregare, pregare perchè si ritorni agli anni '70 di Mark Spitz, dove il costume era praticamente un optional.

In conclusione vorrei precisare, anche se mi sembra proprio superfluo, che il mio entusiasmo è dovuto al possibile ritorno ad una sana e giusta competizione tra gli atleti e a nient'altro...


Ehm, però ora si verifica un problema: che foto metto per dare al post un senso di completezza??E' sempre superfluo dire che non mi serve cliccare su google immagini alla ricerca di qualche guizzante corpo che nuota, e proprio per questo esplarando la cartella immagini "evviva i dorsisti" del mio computer, ho l'imbarazzo della scelta...

Chi inserisco?!?! Il mio dorsista russo preferito? Quell'altro dorsista austriaco? Il mistista americano o l'intramontabile Rosolino che sta bene su tutto?!?!? Sono proprio gran problemi, per cui credo che per non sentirmi in colpa per chi escluderei, non metto nulla, anche se poi il post risulterà incompleto...

Quanto odio le indecisioni...