Tuesday, October 30, 2007

Pubblicità da mammut

Odio la pubblicità. Penso sia coercitiva e spesso di cattivo gusto. Poi per fortuna esistono le eccezioni.

Sunday, October 28, 2007

Il dollaro e 95 meglio spesi

Era un caldo pomeriggio di luglio a Ocean City, New Jersey.
Un gruppo assai scomposto di turisti provenienti da una piccola città del nord Italia girovagava senza meta lungo
la promenade.
Tra questi, una cretina bionda esplorava un negozio di souvenir. Mentre altri turisti, "normali",si sarebbero concentrati su magliette cappellini o occhiali da sole, la cretina bionda si era per caso imbattuta in questo:
Folgorata, entusiasta e con gli occhi lucidi per l'emozione, ecco che la cretina bionda afferra un paio di questi meravigliosi oggetti e li porge alla cassiera, che chissà quante altre cretine ha visto comportarsi così.

Era forse il terzo giorno di vacanza, e per tutto il tempo rimanente, la cretina bionda andava in giro per il campus a importunare ragazzi e ragazze urlando (con un tono leggermente isterico): guarda! Ho comprato un fidanzato espandibile!! come se ciò che aveva in mano fosse l'ottava meraviglia del mondo. D'altronde, a una cretina bionda, basta poco per essere felice.

Per far apprezzare meglio l'articolo, per ravvivare il fuoco del femminismo estremo che è nascosto in ogni donna, posto anche un'altra versione di Grow a Boyfriend, che mostra in modo veritiero i vantaggi di possederne uno.

Thursday, October 25, 2007

Fuori target

Target, che in lingua inglese significa bersaglio, è un termine che è utilizzato in economia per indicare un risultato di tipo economico posto come obiettivo per una determinata strategia, aziendale, commerciale o di marketing. (da Wikipedia)

Fatte le dovute premesse, ora spiego.
E' tutta la vita che mi sento fuori target. Ciò a cui mi riferisco sono episodi di assoluta inadeguatezza, che avvengono da quando ero bambina, episodi che giudico tragicomici e che non perdo occasione di raccontare con maestria.
Vorrei rendere pubblico quello che considero la prima avvisaglia di come mi sarei sentita inappropriata per tutto il resto della vita.

Poteva essere il 1996 e tutti a scuola eravamo in fibrillazione per una pseudo-recita, in cui ognuno di noi doveva cantare una canzone in inglese. I maschietti avevano optato per sigle di cartoni - credo - e le ragazze si erano divise in gruppi: chi aveva scelto le Spice (Girls) e chi i Backstreet (Boys).

Poi arrivo io, già complessata come una ragazzina di 16 anni a 9. Vincendo l'emozione, faccio partire la cassetta e mi metto a cantare...Wonderwall degli Oasis.
Ok, a mia discolpa posso dire che sicuramente sono sempre stata una bambina triste, ma Gli Oasis? A 9 anni? Decisamente Fuori target.
Mi ricordo ancora la faccia dei miei compagni completamente confusa nell'assistere alla scena..

Ho voluto scrivere questo post principalmente per trovare la forza di rivelare un segreto circa l'essere fuori target. Bene, ora, io, a vent'anni, adoro High School Musical, la cui passione posso condividere solo ad allenamento dove metà delle ragazze ha 15 anni...

No so cosa sia peggio, se High School Musical a 20 anni, o gli Oasis a 9.....
Come mi sento fuori target....

Saturday, October 20, 2007

1989: ovvero scivolo sugli Opossum

Oggi ho ricominciato la mia attività di ufficiale di campo, cioè durante una partita di basket (poteva essere diversamente?!?!?) sono quella che tiene i punti, regola il cronometro, gestisce i cambi.

Non è esattamente divertente, o meglio, non lo è stato all'inizio, perchè servono precisione, ordine e prontezza, che non sono esattamente le mie qualità migliori...comunque ora va molto meglio, dopo un po' ho capito le dinamiche e gli errori che faccio so che non sporcheranno la mia fedina penale, per cui prendo il tutto molto più alla leggera, per fortuna.

Ovviamente ci sono dei lati positiverrimi in questa attività: innanzitutto vengo pagata e non poco rispetto alla media, poi i dirigenti della società mi considerano indispensabile per l'attività (anche in questo caso, poteva essere diversamente?!? :) ) e dulcis in fundo, uno dei campionati che seguo è l'under 19 maschile.

Lo so cosa state pensando Riti, Miri, Sari, Lety, Frensy, che non è una buona cosa che mi piacciano i bambini. Ok, accetto la critica ma controbatto: giuro che io mi impegno, mi sforzo di immaginare questi giovani virgulti che corrono con una palla a spicchi in mano (e sapete cosa vuol dire per me...), che saltano agili e scattanti, che mostrano i loro bei muscoli adolescenziali come antipatici Opossum, grigi, con una disgustosa coda rosa e gli occhietti inespressivi.

Solo che, se invece degli occhietti hanno grandi occhi neri e ciglia lunghissime, se invece della coda sono alti un metro e novanta, hanno braccia lunghe e belle spalle larghe, se invece di essere antipatici sorridono e hanno una voce bassa e calda, i miei sforzi vanno proprio a farsi friggere.

Lo so che state tutte sospirando e alzando gli occhi al cielo, ma giuro che non è colpa mia...io non so che cavolo sia successo ai maschi nati nel 1989... ...ma è mia ferma intenzione vincere questa battaglia contro gli Opossum, per cui domenica prossima tornerò in palestra pronta a combattere.

E se non ci riesco domenica, ci provo la settimana dopo, quella dopo e quella dopo ancora fino alla fine. Non è ancora chiaro se la fine in questione sarà quella del campionato o la mia.


Friday, October 19, 2007

Operazione Angelo: fallita! Doh...

Mestamente, riporto le minuziose fasi del Piano che doveva compiersi stasera, ma che è inimmaginabilmente andato a farsi friggere, causa maledette transenne...sigh! E l'avevo studiato così bene...

L'adolescenza ha alti e bassi. Generalmente i bassi sono molto bassi, e gli alti molto alti... nella mia vita alcuni di questi alti coincisero con i momenti di caccia all'autografo.
E visto che quelle occasioni le rammento come meravigliose ed esaltanti, perchè non riprovare il magico brivido?!?!? Detto fatto, stasera scatta l'Operazione Angelo.

Punto uno: appena i calendari del campionato italiano di serie A di pallacanestro è dato alle stampe, selezioniamo la giornata in cui la squadra o, non volendo strafare, il giocatore preferiti giocheranno al più vicino palasport.

Punto due: procurarsi alla svelta un'amica tappabuchi, che magari non ne sappia molto di basket, disposta ad accompagnarci. Questa è un'operazione molto delicata, serve diplomazia, pazienza e umiltà. Ma tranquille: l'amica in questione, rimarrà talmente ben impressionata, che la prossima volta sarà lei a chiederci di aggregarsi. Avrete così trovato una valida alleata. (rita ti vi bi, ma ricordati che Crosa e soprattutto Angelo li ho visti per prima)

Punto tre: programmare bene gli orari. Se la partita inizia alle 20,30, sarà opportuno arrivare a palazzo per le 19,35, massimo 19,45, in modo che i cancelli saranno appena stati aperti, ci sarà poca gente, le luci non saranno ancora state accese completamente e il vero riscaldamento dei giocatori non sarà ancora iniziato: sarà in quel momento che dovremo agire.

Punto quattro: curare al dettaglio l'aspetto. Questa operazione non servirà solo per far innamorare il (povero?!) giocatore prescelto, ma agevolerà anche la persuasione degli stuart che circonderanno il parquet. Per cui si opterà per un look molto femminile: gonna, stivali, grazioso maglioncino di ciniglia, trucco curato, capelli mossi ma in ordine.

Punto cinque: se riusciremo a eseguire i precedenti passi, il resto sarà un gioco da ragazzi: ci avvicineremo al malcapitato (nel nostro caso Angelo Gigli) fedelmente seguite dall'amica-tappabuco, chiameremo per nome il giocatore e sorrideremo il più disinvoltamente possibile; poi tireremo fuori la nostra bella scarpa da basket bianca e verde(usata la sera prima ad allenamento) e gliela porgeremo con il bel pennarello.

N.B. Stiamo molto attente a resistere all'impeto di scavalcare i cartelloni pubblicitari e buttarci tra le sue braccia; primo perchè avremo la gonna, secondo per evitare un'ordinanza restrittiva a causa della quale saremmo costrette a soffocare il nostro innato talento per gli autografi.

Punto sei: felici e inorgoglite di questa prova, torneremo a casa con il sorriso a 32 denti e per qualche settimana i vostri amici non sentiranno altro da voi se non questa storia in mille salse.
Passato l'entusiasmo, forse è il caso di metterci a far qualcosa di meglio che collezionare feticci, considerato anche che il prossimo esame è fra un mese.

Intanto, stanotte, nel nostro lettuccio, penseremo alla prossima battuta di caccia...



Thursday, October 11, 2007

Quale emozione!!!

Un anno fa esatto esatto nasceva Potere ai Mammut...

Come un fedele compagno di viaggio, ha visto giorni bui e giorni sereni, ore pessime e momenti radenti la felicità...
Con la lacrimuccia che rimane a stento sull'orlo del bulbo oculare, spremo la mia logorrea patologica per ricamare un grazie bello grande a tutti e a tutto quello che mi è successo in questi 365 giorni. Facendo le dovute valutazioni, è stato un bel momento della mia vita, zitellaggine e sovrappeso a parte...
Ma d'altronde, come disse la mitica Muriel, now my life is like an Abba song, che tradotto significa che andrà sempre meglio, anche perché peggio l'è un po' difézil...(qui gli Abba non c'entrano, questo è puro dialetto bolognese).

Sono fiera di me e della mia creatura... :)

Wednesday, October 10, 2007

La seconda piaga del XXI secolo

Anche se è mercoledì questo post lo dedico alla giornata di lunedì.
Ci sono dei giorni in cui proprio non si riesce ad agire seguendo la razionalità, l'intelletto, il buon senso. Per me l'ultimo episodio si è verificato lunedì.
Il primo sintomo di instabilità lo si avverte la domenica sera quando, sotto le coperte, mentalmente si organizza la giornata che sta per iniziare. E qual'è la prima cosa da decidere per una ragazza del 2000 alla seconda settimana di corsi universitari?!?!? OVVIAMENTE L'ABBIGLIAMENTO!!
Ok, allora domani mi metto i jeans chiari, la maglia viola, le all star nere basse.

Cazzo!


Domani hanno detto che piove e le all star sono di tela! la maglia viola è da lavare ed è escluso che possa recuperarla! i jeans li ho dimenticati a casa dei nonni...noooooooo!!! e adesso?!?! come faccio?!?!?

Dunque, potrei mettermi gli altri jeans, quelli stretti e la maglia grigia. Escluso, mi sento grassa e i jeans non aiutano. Potrei vestirmi da sporty spice con la coda (visto che tra l'altro ho i capelli sporchi), le panta calze e una bella felpa sportiva oversize. Aspetta un attimo. Ho veramente pensato di poter indossare delle panta calze?

Vabbè, le panta calze saranno l'ultima spiaggia, ora dormo che sono stanca e domattina mi sveglio presto così ho il tempo di decidere.

Quando mai il lunedì mattina ci si alza mentalmente predisposti a compiere una scelta di look?
Se fosse così, la fatica della domenica sera sarebbe completamente inutile.

La morale della favola è che hanno vinto le odiate panta calze, che mi ricordano quando era la mia mamma che decideva cosa dovevo mettermi per andare a scuola, e io non avevo dubbi amletici il lunedì mattina.

Thursday, October 04, 2007

Nessuno mette Baby in un angolo

...disse il mitico Johnny Castle alla ingenua e decisamente nel-posto-giusto-al-momento-giusto Baby Houseman, in Dirty Dancing, pietra miliare della cinematografia universale.
Ovviamente amo il film in questione, saranno la colonna sonora e la congiunta coreografia che mi attraggono, sarà la improbabilerrima storia d'amore tra una ragazza normale-tendente-alla-cozza, e un Patrick Swayze pre-Ghost in ottima forma, non so...

Comunque il "nobody puts Baby in a corner" non mi è mai rimasto particolarmente impresso, poi per una serie di avvenimenti, mi è tornato in mente ieri sera, e ho capito la portata di questa frase...
Avrei voglia di tornare in quegli anni Ottanta che non ho mai conosciuto (anche se Dirty Dancing è ambie
ntato nell'estate del 1963...), ma soprattutto vorrei una maglietta con questo slogan, che la mia sorella di nuvola Sr mi ha detto che in Inghilterra spopola; ma mi sa che comprerò solo quella "Barbie is a bitch", che non ha la stessa classe, ma mi piace come è scritto. Chiedo scusa per l'excursus sul vestiario.
Vabbè, niente, volevo solo raccontare qualche pensiero.