Bologna, 3 marzo 2008
Il papà della Cinzia, la prima bicicletta pieghevole esportata da Bologna in tutto il mondo, se ne è andato. Giuseppe Bombi, nato a Bologna il 30 settembre del 1931, aveva reso famosa la nostra città in tutto il mondo grazie alla sua inventiva di imprenditore. Nell'estate del 1961 Bombi e il socio Severino Maccaferri, erano proprietari di un'azienda di verniciatura per le parti dei ciclomotori (parafanghi, serbatoi, telai) per marche importanti come Malanca, Cimatti, Morini, Malaguti.
Il padre di Giuseppe era stato capo verniciatore nel reparto Maserati corse, e la passione e l'amore per la verniciatura erano diventati aspetti importanti nella vita di Giuseppe Bombi. Nell'estate di quello stesso anno, con il socio Maccaferri, decise di sviluppare il progetto di una bicicletta pieghevole con ruote da 20 pollici che potesse piegarsi ed essere trasportata comodamente nel baule dell'auto. Dopo poco tempo nasce il primo prototipo della famosa Cinzia. Le prime biciclette nacquero con un telaio in acciaio stampato, parafanghi in acciaio inox cromato, una cerniera centrale per la piegatura, e ne vennero realizzate solo alcune centinaia, ma il successo fu talmente evidente e straordinario che da li a poco si arrivo' al boom del prodotto.
Erano gli anni Sessanta, e nel boom economico che si stava vivendo, la bicicletta Cinzia era diventata necessaria, come la radio, la Tv, o il frigorifero. Non trovavi regione, citta' o paese d'Italia in cui non ci fossero biciclette Cinzia che correvano per le strada, ed era diventata anche abitudine di dare il nome Cinzia alle bambine, proprio sull'onda della mitica pieghevole. Il fenomeno di questa realta' aziendale ha il momento di maggiore importanza quanto la sede storica di via dell'industria a San Lazzaro, si trasferisce nel 1971 ad Osteria grande di Castel San Pietro terme, dove su uno stabilimento di 25.000 m2 si sviluppera' una produzione di 300.000 biciclette annue di tutti i modelli.
Dalle biciclette per bambino, alle cross, Bmx, le corsa, le city bike, le mountain bike e naturalmente le biciclette pieghevoli. Giuseppe Bombi era un noto industrale, molto amato ed apprezzato per le sue qualita' di imprenditore ma in particolar modo per le sue qualita' umane e le sue doti di grande generosita'. Al mondo dello sport aveva dedicato grande impegno, sostenendo per 14 anni il Castel San Pietro calcio, per piu' di 20 anni il ciclismo dillettantistico, e per alcuni anni anche con una squadra di professionisti partecipando alle piu' importanti classiche del panorama italiano delle due ruote.
Il papà della Cinzia, la prima bicicletta pieghevole esportata da Bologna in tutto il mondo, se ne è andato. Giuseppe Bombi, nato a Bologna il 30 settembre del 1931, aveva reso famosa la nostra città in tutto il mondo grazie alla sua inventiva di imprenditore. Nell'estate del 1961 Bombi e il socio Severino Maccaferri, erano proprietari di un'azienda di verniciatura per le parti dei ciclomotori (parafanghi, serbatoi, telai) per marche importanti come Malanca, Cimatti, Morini, Malaguti.
Il padre di Giuseppe era stato capo verniciatore nel reparto Maserati corse, e la passione e l'amore per la verniciatura erano diventati aspetti importanti nella vita di Giuseppe Bombi. Nell'estate di quello stesso anno, con il socio Maccaferri, decise di sviluppare il progetto di una bicicletta pieghevole con ruote da 20 pollici che potesse piegarsi ed essere trasportata comodamente nel baule dell'auto. Dopo poco tempo nasce il primo prototipo della famosa Cinzia. Le prime biciclette nacquero con un telaio in acciaio stampato, parafanghi in acciaio inox cromato, una cerniera centrale per la piegatura, e ne vennero realizzate solo alcune centinaia, ma il successo fu talmente evidente e straordinario che da li a poco si arrivo' al boom del prodotto.
Erano gli anni Sessanta, e nel boom economico che si stava vivendo, la bicicletta Cinzia era diventata necessaria, come la radio, la Tv, o il frigorifero. Non trovavi regione, citta' o paese d'Italia in cui non ci fossero biciclette Cinzia che correvano per le strada, ed era diventata anche abitudine di dare il nome Cinzia alle bambine, proprio sull'onda della mitica pieghevole. Il fenomeno di questa realta' aziendale ha il momento di maggiore importanza quanto la sede storica di via dell'industria a San Lazzaro, si trasferisce nel 1971 ad Osteria grande di Castel San Pietro terme, dove su uno stabilimento di 25.000 m2 si sviluppera' una produzione di 300.000 biciclette annue di tutti i modelli.
Dalle biciclette per bambino, alle cross, Bmx, le corsa, le city bike, le mountain bike e naturalmente le biciclette pieghevoli. Giuseppe Bombi era un noto industrale, molto amato ed apprezzato per le sue qualita' di imprenditore ma in particolar modo per le sue qualita' umane e le sue doti di grande generosita'. Al mondo dello sport aveva dedicato grande impegno, sostenendo per 14 anni il Castel San Pietro calcio, per piu' di 20 anni il ciclismo dillettantistico, e per alcuni anni anche con una squadra di professionisti partecipando alle piu' importanti classiche del panorama italiano delle due ruote.
da ilrestodelcarlino.quotidiano.net di oggi
La mia Cinzia non è pieghevole, e la verniciatura da me applicata lascia un po' a desiderare, però è sempre della famiglia ed è sempre rimasta senza papà...
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