Tuesday, November 21, 2006

Sabbiuno di Piano, Castel Maggiore, Bologna -parte seconda-

La sala giochi è al numero due nella mia personale classifica. Anche in questo caso si tratta di un salone con due cattedre sistemate sotto le finestre e ricoperte di giocattoli di ogni tipo, dai Lego agli Action Man; dalle macchinine agli strumenti musicali. In questo luogo è tutt’ora vietato giocare a palla, salvo che con quella di spugna, che non rimbalza, quindi non c’è gusto.
Ma la meraviglia di tutte le meraviglie è il biliardino. Ce ne sono tre, due da bar e uno più scrauso, di plastica che traballano vita natural durante. A Sabbiuno, chiunque, maschio o femmina, prete o suora, ha a che fare almeno una volta con il biliardino. Non credo che esista un gioco più divertente da fare con le persone che conosci da una vita. Ho perso il conto di quante volte ci ho giocato. Ho iniziato in porta, perché in casa mia, sia mio padre che mia sorella sono ottimi portieri, io invece ho capito che il mio posto è in attacco, e sono brava; ultimamente, ho vinto 2 mortadelle da un chilo in 2 tornei diversi (non è un tipico premio da parrocchia di campagna?!?).
Ma la prima posizione della classifica è sicuramente occupata dall’esterno del doposcuola, il cortile.
Innanzitutto c’è un campo da calcio (chiamato “il campone”), dove ho giocato a calcio, a pallavolo, mi sono smagliata tutte le paia di calzamaglie che mia madre si è ostinata a farmi mettere finché non si è rassegnata al fatto che sono un maschiaccio, mi sono sporcata, graffiata, ferita, mi sono rotta un dito e mi sono divertita da pazzi a fare a gavettoni e a giocare a Nascondino anche quando non dovevo(ossia qualche mese fa…).
Di fianco al campone, si trova il piccolo parco per i piccini dell’asilo, dove proliferano le altalene -che era fisso fossero sempre occupate quando ci volevo salire io, uffa-, le casette di plastica (ottimo nascondiglio per Nascondino), 2 giostre e “il castello”, una struttura in ferro, tipo un’impalcatura, su cui fare capriole e numeri da circo; uno dei giochi più in voga era infilarsi nelle 2 torrette il più velocemente possibile, mentre quelli che erano rimasti fuori, furenti, lanciavano i sassetti da per terra con tutta la forza di cui disponevano. Fantastico. Una parte del campone da poco è stata recintata, e in questo luogo protetto ci hanno sistemato la sabbiera e altri giochi per i bambini piccoli, e qui, anche avendo ascendente sulle suore, proprio non si può entrare...peccato.
Dalla parte opposta alla sabbiera, ci sono il campo da calcetto e il campo da basket…ovviamente il mio preferito! I pomeriggi d’estate, vespe che si annidano sotto il ferro permettendo, li passo a tirare a canestro proprio lì. Poi ogni tanto mi fermo, e osservo il campanile e le nuvole che passano, i campi coltivati tutt’intorno e come una stupida sorrido. E’ il posto dove mi sento più tranquilla in assoluto. Ci ho passato la vita lì, è il luogo dove per la prima volta ho fatto amicizia e mi sono innamorata, dove ho litigato e dove ho sofferto, dove ho imparato ad allacciarmi le scarpe e a scrivere.
Probabilmente questo è il mio posto del cuore, è il posto in cui penso di essere quando lo stato delle cose non mi piace o mi fa star male. Pensandoci non è molto fuori dal comune: un campanile con le nuvole che lo sfiorano.

Spero che chi legge abbia qualcosa di simile nel cuore.

2 comments:

Anonymous said...

oh my gosh...che tristezza...ora sono proprio depressa proprio...ma proprio proprio...

aroti said...

il mio posto del cuore? il bar del mare, sotto casa con il juke box e 50Lire da inserire per ascoltare Umberto Tozzi e Raf in "Gente di mare".