Friday, February 01, 2008

Material girl

Qualcuno mi ha detto che voleva che aggiornassi il blog, perchè tutte le volte che lo visitava era impaziente di leggere qualcosa di nuovo. E' un gran complimento. Allora ci provo, ad aggiornarlo. Solo che non mi viene bene scrivere a comando. E questo è un problema se vorrò fare la giornalista da grande.

E' un periodo in cui sono particolarmente acquietata dalle cose che ho. Intendiamoci, so bene che avere delle cose è una felicità fuggevole, un fenomeno non importante, che non incide sul mondo.

Però è meraviglioso alzarsi alla mattina e aprire l'armadio con un sorriso, truccarsi e sentirsi bella proprio grazie a quei vestiti e quei cosmetici...
Oppure riempire la tracolla per l'università e man mano che si infilano le cose ci si compiace dell'averle: l'agendina tutta verde, l'astuccino very fashion, il bellissimo portafogli e soprattutto il quaderno per gli appunti completamente coperto da disegni e foto...e la tracolla stessa.

Riflettendo un pò sulla superficialità di questi sentimenti, mi sovviene che per avere tutte queste cose, effettivamente ho dovuto rinunciare ad altro, tipo le vacanze sulla neve, o la festa di compleanno; inoltre non è che avere una gonna nuova o dei nuovi stivali aiuti ad affrontare tutto il resto: il professore stronzo, la fatica di studiare, la perdita di qualcuno, per fare esempi aggiornati. Anzi, davanti a queste circostanze particolari, le cose le si butterebbero dalla finestra, se servisse a risolvere o agevolare situazioni spiacevoli.

Quindi la conclusione è: è bello avere delle cose belle, ma non sono queste quelle importanti.

Chiedo umilmente scusa per il finale alla 7th Heaven, completo di ditino moralizzatore alzato, ma come dicevo prima, non sono mica capace di scrivere a comando, figuriamoci di scrivere conclusioni...

Conclusione numero 2: è bellissimo avere delle cose belle.
Questo va meglio, anche se il Reverendo Camden non approverebbe. Cacchi suoi..

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