Tuesday, June 10, 2008

Wheels of glory

L'altro giorno mi trovavo a raccontare, con grande contentezza degli astanti, della mia carriera sui pattini a rotelle.

Infatti prima di entrare nel magico e soddisfacente mondo del basket, ho fatto parte, anche se per poco, del mondo del pattinaggio.

Il primo paio di pattini che ho indossato, è stato quello da pattinaggio artistico, gli scarponcini bianchi con il tampone di gomma davanti e 4 ruote a due a due.
E' uno sport di fatica, disciplina, costanza, sacrificio e inoltre sarebbe più facile riuscirci se la corporatura aiutasse, con ginocchia forti e resistenti, un busto elastico e leggero, grazia, armonia ed equilibrio nelle braccia.
Questi pochi elementi mi avevano dato le prove che forse, anche se ero giovanissima e con una personalità atletica ancora poco sviluppata, non avevo le caratteristiche giuste per praticare al meglio questo sport.

Ma se la costanza nell'allenamento mi mancava, di certo potevo (posso?) contare su un'abbondante dose di testardaggine e orgoglio, che mi ha permesso di arrivare fino all'ultimo giorno della mia carriera rotante.
Pensandoci dopo tanti anni, il mio problema è stato di avanzamento professionale, per così dire. Infatti nel pattinaggio artistico, quando si padroneggia al meglio un certo salto o un certo passo, si passa al successivo, più complesso e basato sul precedente. Di conseguenza, se non sai fare un salto semplice, non sei in grado di eseguire un doppio salto; se non sai fare bene il seggiolino, non puoi fare bene la pipa.

Purtroppo il mio avanzamento professionale ha subito un grave trauma, dal quale non si è più ripreso. Un triste giorno infatti, durate un allenamento affollato in una palestra con le piastrelle sconnesse, è accaduto un incidente che ha decretato la fine della mia spinta agonistica e alla competizione: per cause mai accertate, mi sono ritrovata a percorrere 15 metri sulle ginocchia, e quando finalmente mi sono fermata ho riportato una distorsione alla caviglia e un livido gigantesco su una chiappa, oltre al danno irreparabile nel mio orgoglio.

Da quel giorno non sono mai più migliorata, non sono mai passata a salti più complessi del salto in avanti (cioè quello eseguito mentre stai andando, senza ulteriori acrobazie o cambiamenti di senso di marcia), e questo ha sancito la fine della mia breve carriera di pattinatrice. Pattinatrice artistica.

Perchè mai stanca di sconfitte e umiliazioni (evidentemente è qualcosa di innato, visto che ho iniziato sin da piccola), ho tentato la carriera di pattinatrice di velocità, ed è stato ancora peggio.
Se non avevo il fisico per eseguire salti leggiadri e mancavo di equilibrio per volteggiare aggraziatamente, era abbastanza ovvio che non avessi nemmeno le caratteristiche aerodinamiche per essere veloce: ricordo che invece di contare i giri di pista che facevo, contavo le volte che quelli bravi mi doppiavano...

E così, piano piano, la fiamma della passione per il pattinaggio agonistico si è spenta, lasciando il posto a quel falò che è la passione per la palla e il cesto...
Ma è stato un bene, dice mia mamma, che tu abbia fatto pattinaggio. Infatti una persona della tua stazz..., ehm, una persona con la tua corporatura, rischiava di essere sgraziata, pesante e senza equilibrio, invece tu...

Magra consolazione

2 comments:

Sr said...

sorella. come ti capisco. il saltolino mentre vado in avanti l'ho padroneggiato. anche quello che mentre vai fai il salto e ti ritrovi ad andare "all'indietro"... mai riuscita però a fare un giro completo (con sommo dispiacere del mio didietro...).
comunque. non mi sono ancora rassegnata. sabato mi comprerò un nuovo paio di pattini e presto farò parte anche io del folto gruppo che si riunisce tutti i venerdì sera a Londra per fare un giro della città sui pattini (in linea e normali) e una volta che sarò riuscita a mettere insieme anche l'abbigliamento giusto, attaccherò la Rollerdisco!!! A quella puoi venire anche tu. Non sono previsti salti di alcun genere! Ti aspetto :)
P.S.: Dato il mio fallimento nel pattinaggio artistico e la mia impossibilità di fare un qualsiasi gioco di gruppo, non ho potuto neanche appassionarmi ad un nuovo sport... o be. Per fortuna ci sono i puzzle.

madda said...

Il tuo apporto è sempre rilevante. Il mio obiettivo segreto è quello di trasformare il blog in un gruppo di autoaiuto per le persone che hanno subito questo tipo di traumi e che sono intenzionate a subirne altri. Ovviamente tutto ciò non può prescindere dal tuo aiuto...

ps. Lo sai che alle 10 di mattina stanno ridando buffy? dalla prima puntata!!! che meraviglia....