Tuesday, February 27, 2007

MI E’ TORNATA L’ISPIRAZIONE! Grazie Wendy!


“Gli uomini hanno paura di rischiare. Ed è un vero peccato perché le ragazze Grasse sono candidate perfette come compagne(…)
Gli uomini, sentendosi affrancati dalla componente sessuale quando parlano con te, tendono a farti un sacco di confidenze su se stessi. In fondo tu sei Grassa…quindi per loro sei anche asessuata.”
W. Shanker, Vere curve – guida alla vita per ragazze grasse, cap. 11, pag. 162

Il 98% degli uomini che conosco mi considera asessuata. Sul restante 2% è meglio stendere un velo pietoso.

Ma non sono poi così grassa. Ho le spalle larghe e le gambe muscolose e, come dice la mia mamma, ho le ossa grosse. E come ho ribadito più volte in questa sede, le mie amiche sono basse, magre e le loro ossa sono sottili. Quindi il motivo per cui la percentuale è così deprimentemente bassa sarà di casa in un altro posto.

Esempio tipico: serata fuori con amici e amici di amici (generalmente compagni di classe o di squadra), solite presentazioni e si inizia a rompere il ghiaccio; ho una parlantina brillante, non sono capace – e mi fa un’invidia incredibile chi lo sa fare – di starmene tutta la sera zitta attorcigliandomi una ciocca di capelli attorno al dito, lanciando di tanto in tanto qualche occhiata al ragazzo che mi interessa. Però, stando ai fatti, pare che questo atteggiamento funzioni.

Invece io inizio a parlare, ascolto chi parla, cerco di buttar lì una battuta, sorrido spesso. Poi mi prende il panico del silenzio imbarazzante e allora punto sullo sport. Errore! Grande errore parlare di sport con un uomo e pretendere di poter sostenere una conversazione alla pari. E’ evidentemente a quel punto della serata, che nella testa di un ragazzo scatta l’interruttore e da “potenzialmente attraente” passo senza mezze misure a “decisamente asessuata”. Bello. Che emozione indescrivibile quando, in un momento di confidenze, l’amica-tappezzeria ti rivela che Pinco Pallino le ha chiesto il numero di telefono. Brivididabadibidi, è proprio il caso di dire.

Ma il meglio deve ancora arrivare: dopo che la conoscenza si consolida, si è diventati amici e io sono già cotta a puntino, questo microcefalo pensa bene di sbocciare con una frase del tipo: “ah, se potessi incontrare una come te!” oppure “come farei senza di te!” o anche “sei veramente fantastica!”

Dopo una, due, tre, quattro volte che mi succede, sto aspettando il prossimo che mi dirà una cosa del genere, ancora indecisa se sputargli addosso, lanciargli un oggetto contundente a forte velocità o ridere di cuore per l’ennesimo cazzone che si conferma tale.
E’ bello essere Mammut

Monday, February 26, 2007

Vuoto creativo...sigh...

Mi succede da qualche anno...Sempre verso febbraio-marzo...Chissà, sarà la stagione, non so...
Non ho argomenti che mi sconfinferino abbastanza da scriverne,
ultimamente non vivo amori talmente straboccanti da doverli condividere, le ultime figure di cacca che ho fatto non sono poi così degne di essere pubblicate in rete. Inoltre non ho neanche una dipendenza da telefilm in atto (a parte ER, ma quella non si conta)...Che vita ordinaria... In attesa di riacquistare la parlantina telematica, buon marzo a tutti, che in fondo è un bel mese, esami a parte... :)

Thursday, February 15, 2007

I Coccodrilli


Alle scuole medie la prof di matematica e scienze ci ha portato al museo di Antropologia di via Selmi a Bologna. In questo museo oltre alla sezione di antropologia, c’era anche un’area dedicata all’anatomia animale. C’era lo scheletro di un cobra, di un rinoceronte, di un ippopotamo e perfino di un capodoglio.

In un angolo c’era lo scheletro di un coccodrillo, affiancato da un paio di cartelloni in cui erano specificate la razza e le particolarità. Mi ricordo che la guida ci fece fermare tutti in cerchio davanti al coccodrillo, e iniziò a spiegarci che animale straordinario fosse.
Venimmo a conoscenza che quel rettile, in apparenza uguale a tutti gli altri, in realtà ha una caratteristica quasi unica: agli esemplari maschi, nella stagione degli amori, si gonfia una impressionante protuberanza sul muso, all’altezza delle narici. Questo succede perché le femmine, in base alla grandezza della bolla, possano scegliere l’esemplare ideale con cui accoppiarsi.

Dopo anni in cui questa nozione è rimasta nei meandri della mia memoria a lungo termine, qualche tempo fa l’ho riportata alla luce e da allora, assieme alla metafora dei mammut e degli opossum, è tra i miei cavalli di battaglia.

La mia delirante teoria consiste in questo: come i coccodrilli maschi gonfiano una bolla e le coccodrille femmine scelgono in base alla bolla, così gli umani maschi gonfiano una bolla, che può essere caratteriale o attitudinale, in base alla quale le umane femmine li scelgono.

E’ chiaro che agli umani non cresce una protuberanza sul naso, farebbe un po’ schifo, ma in base a quello che dicono o quello che fanno, le umane dovrebbero essere in grado di capire se la bolla di qualcuno è abbastanza adeguata per loro. Per esempio, se uno è brillante, ha la battuta pronta, è sportivo, magari è pure mancino, ecco, potrebbe essere il mio coccodrillo (e non solo il mio… Forse è per questo che ce ne sono così pochi).

Il punto è che se questa darwiniana teoria prendesse piede, si assisterebbe a una semplificazione pazzesca dei rapporti uomo – donna, con un utile risparmio di tempo e energia da parte di entrambi i versanti.
È anche vero che i coccodrilli attuano questa strategia solo per la conservazione della specie, quindi il romanticismo fa a farsi friggere, però nei momenti di indecisione di una ragazza, dire “lui è il mio coccodrillo”, invece di specificare pro e contro di quella persona, può aiutare. O definitivamente distruggere, dipende dal livello di disperazione a cui è arrivata la ragazza…

Sunday, February 11, 2007

Fratelli – il potenziale GENEtico

Le coppie di fratelli sono sempre state il mio debole. Tutto è iniziato con i fratelli Hanson (fa lo stesso se sono in tre…), di cui tuttora faccio fatica ad associare il nome alla faccia, ma mi piacevano tanto…(soprattutto Coso, il batterista). La mania è proseguita con Evan & Jaron, quelli di “Crazy for this girl”: due degni esemplari di uomo americano, capelli scuri, occhi chiari, che cantavano canzoni tatine…

Nella vita reale le coppie di fratelli a dir poco mi perseguitano. Fratelli sono i miei cugini, che sono tra i migliori amici che ho, che hanno sempre riscosso discreto successo tra le mie amiche, mi hanno sempre fatto conoscere validi loro amici ma soprattutto mi hanno confidato tanti di quei particolari intimi delle loro conquiste amorose, da privarmi anche di quella parvenza di purezza che ancora mi rimaneva.

Fratelli sono due ragazzi che giocano nella mia squadra, tutti e due alti più di un metro e novanta, buoni giocatori, con un bello stile…insomma, sono molto fighi, per usare lo slang. Per un incredibile colpo di fortuna mi ritrovo a dover lavorare durante le loro partite, così sono costretta a vedermeli almeno una volta alla settimana, che sfiga!
Io sono segretamente innamorata di uno di questi due, il più piccolo, le mie amiche lo sanno fin troppo bene, ma sembra che anche l’altro si guadagni una discreta attenzione.

Ma soprattutto – e so che chi legge e mi conosce non vede l’ora di farsi due ghigne su questo argomento – fratelli sono due individui sempre costantemente presenti, con e senza la loro autorizzazione, nella mia vita. Anni spesi ad amarli di nascosto non sono serviti a nulla: è dall’infanzia che quando ne vedo almeno uno dei due i miei occhi si trasformano in cuori come quelli di Roger Rabbit quando vede Jessica, ma è chiaro che questa trasformazione ha coinvolto e coinvolge solo i miei di occhi. I loro rimangono rigorosamente della stessa forma, purtroppo.

Nel mio gruppo di amiche, nessuna si è fatta sfuggire l’occasione di commentare quanto cacchio è bono il più grande dei due, che chiameremo Glauco per la privacy, e io invano continuo a sostenere che ho diritto di precedenza visto che me ne sono innamorata che non avevo compiuto i sei anni (Frency, Doni, Lisa, Elena, non osate dire il contrario…). Per fortuna la cotta è passata, ma lui continua ad avere lo scettro di maschione imperiale, e non so fra quanto lo mollerà.

Per quanto riguarda il secondo, ebbene, è destinato anch’egli a seguire le orme di Glauco, forse già sente di dover raccogliere la pesante eredità lasciatagli dal fratello, non saprei. Quel che è certo è che se si impegna, visto il potenziale GENEtico della famiglia, potrebbe anche scavalcare il suo predecessore, almeno nelle leggende metropolitane che li riguardano (e che, modestamente, io contribuisco ad alimentare…).

Con questo post ho completato il seminario sulla bellezza e l’importanza dei fratelli nel mondo. La cosa magnifica è che sono sicura che altre coppie altrettanto valide continueranno a essere presenti nella mia vita, e speriamo che i prossimi reggano il confronto con i predecessori e che almeno i loro occhi diventino come quelli di Roger Rabbit…

Tuesday, February 06, 2007

Fratelli – galeotta fu l’isola

Ultimamente riaffiora tra i miei pensieri un’immagine che non potrò mai scordare, e su cui continuo a riflettere incredula.

Una noiosissima sera di qualche tempo fa, io e mia sorella ci trovavamo guardare la tivi senza criterio, anche perché se il telecomando ce l’ha in mano la Vero, sembra di guardare la televisione assieme a una psicopatica con un tic al pollice, quindi un cervello normodotato si deve accontentare solo una microfrazione di millesimo di secondo del programma, dopodiché il pollice scatta, e se ti interessava il programma devi aspettare che finisca il giro dei canali, tanto con quel ditino malefico ci metterà poco…
Veronica psicopatica a parte, dicevo che quella sera incredibilmente il dito nefasto si fermò su Rai 2 il tempo necessario perché ciò che trasmettevano attirasse la nostra attenzione.

Stava andando in onda una puntata dell’Isola dei famosi, e ad attrarre la nostra attenzione fu, ovviamente, l’orrendo vestito della Ventura. Ma in una manciata di secondi mi si illuminò il viso: dal nulla era comparso un argomento su cui ancora oggi ho il desiderio di indagare e su cui pormi interrogativi esistenziali.

La scena fu questa: la Ventura a un certo punto dice: “facciamo entrare la sorella di Aida Yespica!” – e fin qui tutto ok. Se non fosse che la figura che si presenta sul palco è una ragazza…come definirla…abbondante. Non mi ricordo né il vestito né altri segni particolari, tranne il viso, forse, che ricordava – alla lontana – quello della sorella; magari la bocca era simile, la forma del viso,i capelli, ma il complesso tendeva al brutto, i tratti erano, per così dire, espansi. Idem per il corpo, che non aveva nulla in comune con quello della sorella. Sembrava quel film con Gwineth Paltrow e Jack Black, dove lei è grassa ma lui la vede magra, non scherzo.

Da qui mi chiedo sovente perché madre natura è così cattiva??
Scene di questo tipo mi si presentano a intervalli regolari, e la cosa mi sconvolge. Per esempio, in un’altra puntata dell’Isola (ho visto solo quelle due, giuro!), hanno fatto entrare i fratelli di Sergio Muniz e la cattiveria senza fine della natura forse ha toccato il suo apice. Ovviamente questi poveri ragazzi erano bassi e visibilmente in sovrappeso, oltre essere pelati. Poverini.

Ma il caso che mi ha indotto ha scrivere il post mi è capitato ieri. E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mentre riguardavo le cifre della partita di domenica della Virtus, mi sono “imbattuta” in una foto di un giocatore, un certo Ilian Evtimov, il quale risulta avere un fratello, Vasco, che gioca nella Fortitudo. Anche in questo caso, il destino si è rivelato meschino e spietato, dividendo in parti assolutamente diseguali la bellezza. Almeno il talento, quel poco che era, l’ha spartito equamente.


Ilian è assolutamente divino, è alto ma non troppo, muscoloso ma non gonfio, è moro con gli occhi chiari, ha un nasino piccolo e dritto, non ha i tratti irregolari (ma gli ho dato solo una rapida occhiata…). Dopo tutto questo discorso, come potrà mai essere fisicamente suo fratello? Diciamo che secondo me il povero Vasco non ha alcuna possibilità di entrare tra i 1000 uomini più belli del mondo… Non che lui ne abbia espresso il desiderio. So bene che l’aspetto fisico non è il tratto fondamentale di una persona, ma in qualche occasione può aiutarti essere carino; tra l’altro, se tu non sei un gran che, e ti ritrovi con un fratello che sembra un modello, secondo me un po’ di risentimento viene, verso la vita, i genitori, ecc…

Come dice Calimero: è un’ingiustizia però! Perché ci sono queste differenze? Ripeto, non è che l’aspetto fisico debba condizionare la vita di qualcuno, ma metti che mia sorella partecipi all’Isola dei famosi, mi devo iniziare a preoccupare??
Com’è ingiusta la natura…