“Gli uomini hanno paura di rischiare. Ed è un vero peccato perché le ragazze Grasse sono candidate perfette come compagne(…)
Gli uomini, sentendosi affrancati dalla componente sessuale quando parlano con te, tendono a farti un sacco di confidenze su se stessi. In fondo tu sei Grassa…quindi per loro sei anche asessuata.”
W. Shanker, Vere curve – guida alla vita per ragazze grasse, cap. 11, pag. 162
Il 98% degli uomini che conosco mi considera asessuata. Sul restante 2% è meglio stendere un velo pietoso.
Ma non sono poi così grassa. Ho le spalle larghe e le gambe muscolose e, come dice la mia mamma, ho le ossa grosse. E come ho ribadito più volte in questa sede, le mie amiche sono basse, magre e le loro ossa sono sottili. Quindi il motivo per cui la percentuale è così deprimentemente bassa sarà di casa in un altro posto.
Esempio tipico: serata fuori con amici e amici di amici (generalmente compagni di classe o di squadra), solite presentazioni e si inizia a rompere il ghiaccio; ho una parlantina brillante, non sono capace – e mi fa un’invidia incredibile chi lo sa fare – di starmene tutta la sera zitta attorcigliandomi una ciocca di capelli attorno al dito, lanciando di tanto in tanto qualche occhiata al ragazzo che mi interessa. Però, stando ai fatti, pare che questo atteggiamento funzioni.
Invece io inizio a parlare, ascolto chi parla, cerco di buttar lì una battuta, sorrido spesso. Poi mi prende il panico del silenzio imbarazzante e allora punto sullo sport. Errore! Grande errore parlare di sport con un uomo e pretendere di poter sostenere una conversazione alla pari. E’ evidentemente a quel punto della serata, che nella testa di un ragazzo scatta l’interruttore e da “potenzialmente attraente” passo senza mezze misure a “decisamente asessuata”. Bello. Che emozione indescrivibile quando, in un momento di confidenze, l’amica-tappezzeria ti rivela che Pinco Pallino le ha chiesto il numero di telefono. Brivididabadibidi, è proprio il caso di dire.
Ma il meglio deve ancora arrivare: dopo che la conoscenza si consolida, si è diventati amici e io sono già cotta a puntino, questo microcefalo pensa bene di sbocciare con una frase del tipo: “ah, se potessi incontrare una come te!” oppure “come farei senza di te!” o anche “sei veramente fantastica!”
Dopo una, due, tre, quattro volte che mi succede, sto aspettando il prossimo che mi dirà una cosa del genere, ancora indecisa se sputargli addosso, lanciargli un oggetto contundente a forte velocità o ridere di cuore per l’ennesimo cazzone che si conferma tale.
E’ bello essere Mammut