Scena: lezione universitaria di economia politica. Fine della lezione, massa di 100 persone che si dirige verso l'uscita, minuscola, da cui si passa due per volta.
Personaggi: lei, che siccome è sorda e ciecata a lezione sta in terza fila ma non volendo perder di vista il resto della schiera di uditori, nella speranza di vederLo, passa la maggior parte del tempo girata all'indietro (tipo alle elementari: Maestraaa, mi guardaaa).
Lui: romagnolo, che (in questo caso) non è un'offesa, molto carino anche di modi, la cui educazione è scambiata per folle amore da Lei (porello, n'artro...).
Azione: mentre tutti si avviano alla porticina lei lo vede. Che emozione!!Devo assolutamente attaccar bottone - pensa. No! meglio! lo attacca lui il bottone!!!che culo!!
Mentre il traffico rimane altamente congestionato i due si scambiano convenzionali paroline e opinioni sulla lezione appena finita, brontolando all'idea che all'indomani ce ne sarebbe stata un'altra di ugual pesantezza.
A un certo punto, mentre la coda per uscire si velocizza sempre più e la porta è ormai prossima, lei - prendendo il coraggio a 4 mani sboccia:
(battuta) " ci vediamo domani, vero?/ ti vedo domani, vero?" (E' successo ieri, ma non mi ricordo più precisamente...)
Lui, serio: "eh...purtroppo sì".
Personaggi: lei, che siccome è sorda e ciecata a lezione sta in terza fila ma non volendo perder di vista il resto della schiera di uditori, nella speranza di vederLo, passa la maggior parte del tempo girata all'indietro (tipo alle elementari: Maestraaa, mi guardaaa).
Lui: romagnolo, che (in questo caso) non è un'offesa, molto carino anche di modi, la cui educazione è scambiata per folle amore da Lei (porello, n'artro...).
Azione: mentre tutti si avviano alla porticina lei lo vede. Che emozione!!Devo assolutamente attaccar bottone - pensa. No! meglio! lo attacca lui il bottone!!!che culo!!
Mentre il traffico rimane altamente congestionato i due si scambiano convenzionali paroline e opinioni sulla lezione appena finita, brontolando all'idea che all'indomani ce ne sarebbe stata un'altra di ugual pesantezza.
A un certo punto, mentre la coda per uscire si velocizza sempre più e la porta è ormai prossima, lei - prendendo il coraggio a 4 mani sboccia:
(battuta) " ci vediamo domani, vero?/ ti vedo domani, vero?" (E' successo ieri, ma non mi ricordo più precisamente...)
Lui, serio: "eh...purtroppo sì".
fine dello sketch
Ora, io mi auguro che si stesse riferendo alla noiosa lezione che ci aspettava il giorno seguente, e non a me... comunque, appena girato l'angolo, provavo un misto tra euforia per avergli detto se ci saremmo potuti vedere ancora, e preoccupazione, scomparsa subito dopo essermi annusata le ascelle -senza farmi vedere da alcuno-, per timore che proprio loro avessero condizionato una risposta così...strana (ho usato strana perchè voglio essere indulgente con me stessa, non voglio cadere in depressione post due-di-picche-alla-viglia-di-san-valentino e voglio crogiolarmi nell'illusione,ok?!?).
Per dovere di cronaca oggi a lezione non l'ho visto.
Ma io mi crogiolo, mi crogiolo, mi crogiolo...
Per dovere di cronaca oggi a lezione non l'ho visto.
Ma io mi crogiolo, mi crogiolo, mi crogiolo...
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