L'altra sera ad allenamento si parlava di talento.
C'era chi diceva che se uno (una) ha una passione, ma vede che non è portato (portata), può tentare di mascherare il talento usando la tecnica, imparata in anni di cagosi e faticosi allenamenti. E spesso l'impressione di non essere al posto giusto rimane nel tempo, che si stia cantando, disegnando o giocando a pallacanestro.
C'era chi diceva che se uno (una) non ha il talento dall'inizio, tanto può fare e tanto può dire, ma alla fine in quella specialità (cantare, disegnare, giocare a pallacanestro) non riuscirà mai a essere come vuole.
C'era chi diceva che con pazienza, pratica e costanza i risultati arrivano in ogni caso, anche e soprattutto per chi talentuoso (talentuosa) non è.
Io ero convintissima della prima ipotesi, ma qualche giorno dopo la chiacchierata in spogliatoio, sono uscita a cena con alcune mie amiche del liceo che ovviamente mi prendevano in giro per il mio spropositato e incondizionato amore per il basket.
Loro, quelle str...., non si capacitano di come "se la Madda vede anche solo un braccio di un giocatore, neanche il giocatore intero, sembra uno di quei critici che stanno davanti ai quadri assorta ad ammirare..." Questo l'ha detto l'amica del 27, mentre quella del 26 rideva...
Mi ha fatto un po' pensare che questa sia l'idea di me di chi mi conosce.
Non in negativo, anzi.
Pensare al fatto che se quando parlo della mia passione riesco a far capire loro (che hanno interessi completamente diversi dai miei) come il basket non sia uno sport come tanti altri, come il rumore della palla che trapassa la retina sia uno dei momenti più belli, come ci siano dei giorni in cui non vedo l'ora di entrare in uno spogliatoio puzzolente pregustando il dopo, come il braccio di qualcuno che tira sia poesia in movimento, se riesco a far capire quanto è grande la mia passione per una palla e un canestro, allora che abbia o non abbia talento poco importa.
Quindi, amiche del 26 e del 27, grazie. Anche se sulla storia del braccio senza il resto del giocatore ci dobbiamo ancora lavorare....
C'era chi diceva che se uno (una) ha una passione, ma vede che non è portato (portata), può tentare di mascherare il talento usando la tecnica, imparata in anni di cagosi e faticosi allenamenti. E spesso l'impressione di non essere al posto giusto rimane nel tempo, che si stia cantando, disegnando o giocando a pallacanestro.
C'era chi diceva che se uno (una) non ha il talento dall'inizio, tanto può fare e tanto può dire, ma alla fine in quella specialità (cantare, disegnare, giocare a pallacanestro) non riuscirà mai a essere come vuole.
C'era chi diceva che con pazienza, pratica e costanza i risultati arrivano in ogni caso, anche e soprattutto per chi talentuoso (talentuosa) non è.
Io ero convintissima della prima ipotesi, ma qualche giorno dopo la chiacchierata in spogliatoio, sono uscita a cena con alcune mie amiche del liceo che ovviamente mi prendevano in giro per il mio spropositato e incondizionato amore per il basket.
Loro, quelle str...., non si capacitano di come "se la Madda vede anche solo un braccio di un giocatore, neanche il giocatore intero, sembra uno di quei critici che stanno davanti ai quadri assorta ad ammirare..." Questo l'ha detto l'amica del 27, mentre quella del 26 rideva...
Mi ha fatto un po' pensare che questa sia l'idea di me di chi mi conosce.
Non in negativo, anzi.
Pensare al fatto che se quando parlo della mia passione riesco a far capire loro (che hanno interessi completamente diversi dai miei) come il basket non sia uno sport come tanti altri, come il rumore della palla che trapassa la retina sia uno dei momenti più belli, come ci siano dei giorni in cui non vedo l'ora di entrare in uno spogliatoio puzzolente pregustando il dopo, come il braccio di qualcuno che tira sia poesia in movimento, se riesco a far capire quanto è grande la mia passione per una palla e un canestro, allora che abbia o non abbia talento poco importa.
Quindi, amiche del 26 e del 27, grazie. Anche se sulla storia del braccio senza il resto del giocatore ci dobbiamo ancora lavorare....
3 comments:
comunque se la vogliamo dire tutta quando parli di basket o giocatori di basket o scarpe da basket o pallone da basket o qualunque cosa di basket ti si illuminano gli occhi e inizi a dimenarti
p.s.: ma il tipo della foto sta facendo le ombre cinesi?
p.s. che non si riferisce a questo post: anche la mia è una cinzia, ho le prove!!!!!!
amica 27
il tipo della foto è l'mvp degli ultimi mondiali, ha vinto il titolo senza nemmeno giocare l'ultima partita, la finale, perché s'era rotto un piede in semifinale. è il più grande scambio di mercato degli ultimi anni nella nba, ha spostato i valori come pochissimi altri hanno saputo fare. ha messo i lakers sulla strada per il titolo. piace (e ce ne sono davvero pochi) a kobe.
e dal polsino si capisce chi è.
io l'ho visto nel lontano 2000, a siviglia, quando giocava nel barcelona (assieme, peraltro, a un certo jasikevicius). e sbarbatello dominava la partita (anche se alla fine ha vinto siviglia). mi ha fatto tanta impressione che la sera stessa della partita, tornando a casa, mi sono fermato a un internet cafè per scrivere a mio fratello che avevo visto un fenomeno. e sono difficile da impressionare
Amica 27:Cinzia forever!!! In che senso mi dimeno?!?! passino gli occhi languidi, ma il mio dimenarmi credo di applicarlo a ogni argomento che apprezzo...vedrai sabato mattina davanti al cappuccio e alla pasta...
Alex: che vuoi, ci ho provato a spiegare alle mie amiche chi è "il tipo della foto", ma dopo qualche secondo loro perdono interesse e si mettono a parlare di smalti (no, scherzo ;))...forse le mie amiche hanno pure fatto confusione, visto che io -a differenza tua- sono molto facilmente impressionabile...mi basta vedere dei pantaloncini e un paio di and one che camminano... :)
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