Saturday, May 31, 2008

S.O.S...sono la tata!

Sono gemelli spagnoli di 16 mesi e pesano dagli 8 ai 10 chili.

Xavi ha gli occhi verdi, Sara azzurri.
Xavi non può stare senza ciuccio, fa tanta cacca e tende al mancinismo.
Sara è attratta dalle scale, sbatte la testa dappertutto, e quando le dici "no!" ti guarda con uno sguardo diabolico.

Il papà di lavoro fa il Sommo sacerdote di Dagone, che è amico di Dalila ma mica tanto di Sansone.

La mamma di lavoro fa la moglie del Sommo sacerdote, seguendolo in giro per il mondo.

In 5 ore che sto con loro non mi siedo nemmeno un momento, ma vivono in una casa in cui anche dalla finestra del bagno si domina Bologna per intero.

Ovviamente amo Xavi, che mi dà i bacini sbavucchiosi. Sara mi piace perchè è sveglia e fa poca cacca.

Bellissima esperienza, ma credo che la mia voglia di maternità si esaurirà in queste due settimane...

Friday, May 23, 2008

Mascarpone e consapevolezza

Dopo sogni in cui si verificavano stragi di giocatori di basket (che sciaguraaaaa!!!), ho finalmente preso atto che studiare mi fa tanto male al cervello.

Dunque, l'altra notte non riuscivo a prendere sonno, così mi sono messa a riflettere su di me, la mia vita, le persone che mi circondano e la consapevolezza che queste hanno un'opinione su di me.
Ho l'abitudine di confezionare una metafora su tutto quello di rilevante chi mi fa pensare così, pensa che ti ripensa sono arrivata alla conclusione -metaforizzata- che sapere che vengo giudicata dagli altri, come d'altra parte faccio io, è come il cioccolato sul mascarpone.

Comprendo che la raffinatezza dell'espressione non sia raggiungibile da tutti, pertanto mi accingo a esplicarla. Quando vado al pub con i miei amici (e continua la sequela di riferimenti aulici) ambisco di sovente a una bella (e iper-super-calorica-ma-chi-se-ne-frega-è-sabato-sera) coppa di mascarpone.

In alcuni bistrot questa leccornia viene servita in un'elegante coppa da gelato di vetro, ornata da fragole e frutti di bosco, con tovagliolini intessuti, un cameriere pronto a riportare la delizia in cucina se qualcosa non è di proprio gusto, petali di rose sul tavolo e una soave musica di sottofondo.

Peccato che io e i miei amici in posti così non andiamo mai.

Le nostre mete favorite sono posti in cui se non ti sbrighi a ordinare il cameriere ti guarda male e se ne va, se non hai i soldi contati - perchè si paga in anticipo e niente scherzi - lo stesso cameriere continua a guardarti male e magari ti fa aspettare per la seconda ordinazione, e la musica di sottofondo probabilmente è una gara di rutti che si svolge nel tavolo di fianco.
In luoghi così però continuiamo ad andarci perchè quando chiedo il mascarpone, mi arriva una ciotola senza fondo ricoperta di cacao amaro e con i pezzettoni di cioccolato in mezzo.
Esiste meraviglia più goduriosa di questa??!?!?(domanda retorica, non serve risposta...)

Ma perchè la consapevolezza del giudizio delle persone la associo al cioccolato nel mascarpone?
Perchè secondo me se il mascarpone fosse liscio, senza pezzettoni nè spolverata sopra, o peggio ci fosse la frutta, sarebbe sì buono, sì calorico, ma mai quanto con il cioccolato, no?!?!

E così la mia vita. Senza sapere che qualcuno ha un'alta opinione di me, qualcun altro proprio non mi può vedere e addirittura qualcuno che spero abbia un'opinione su di me, in realtà non ne ha neanche mezza, senza sapere tutto questo, il grande pranzo della vita non sarebbe godurioso come è . E' come il sale della vita. Solo che è cioccolato.

E qui termina il post...fa molto Forrest Gump, ma molto meglio che sognare trapassi di giocatori di basket.

Avevo avvertito che lo studio mi provoca effetti insani...


Saturday, May 17, 2008

Giorgio

Nonostante non abbia i mezzi per permettermi nemmeno il dentifricio con il suo nome sopra, Armani è il mio stilista preferito. L'eleganza, lo stile, la classe dei suoi abiti e accessori sono insuperabili.


Preciso che è stato proprio Giorgio in persona che, venendo a sapere del blog, di chi lo scrive e di chi lo legge ha ritenuto opportuno affidarsi a questo mezzo per rendere ancor di più visibili le sue aziende. Avrei potuto farmi pagare, ma data la grande stima che ci lega, ho rifiutato le sue generose offerte: alla fine del post saprà trovare un modo per ricompensarmi.

Ancor più importante della sostanza, in questo mondo è sicuramente l'immagine.
Ma Raul Bova che dalle pagine di un quotidiano afferma ammiccando "fatto a mano su misura", riferendosi ovviamente al suo abito sartoriale, non ha nulla di più di Matthew McConaughey che si lancia sul divano senza camicia. (Tra l'altro in una sua intervista ho letto che: "sicuramente io piaccio alle donne perchè ho un grande cuore..." 'A Matthew, ma vvvafffff....)

Ed è proprio qui che Armani si distingue dal resto del mondo della moda.
In ogni nuova campagna stampa riesce sempre a individuare il testimonial perfetto.

Magnini vince i Mondiali, ed ecco che praticamente subito l'arguto Giorgio lo prende sotto la sua ala protettrice;
il divino Josh azzecca un paio di film in cui recita da dio e Giorgio lo mette in posa e lo spoglia;
Gallinari diventa un fenomeno mediatico e Giorgio lo affigge su 200 metri quadri in centro a Milano.
Su Milano e la sua squadra di basket (l'Armani Jeans, appunto) ci dovrò ritornare, perchè se è vero che se la sta per comperare, io sarei perfetta come general manager e avrei già un'idea sui criteri d'acquisto dei giocatori...


Chiudo con una sua citazione che darà senso a tutto il post:

L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare.

Quant'èvvvvvvvèro, Giorgio.

Danilo Gallinari per Armani Jeans e Josh Hartnett per Emporio Armani Diamonds


Filippo Magnini per Emporio Armani 7



Wednesday, May 14, 2008

Rory, me e la biblioteca

Rory ha sempre un libro nella borsetta.
Rory è amata da Dean perchè gli racconta tutti i libri che legge e gliene consiglia sempre di nuovi.
Rory è un topo di biblioteca, con il fisico da modella.
Riry vuol fare la giornalista, e tutti la considerano preparatissima oltre che bella e di buon carattere.

Io vorrei essere come Rory.
Ho anch'io sempre un libro nella borsetta.
Consiglio anch'io a chicchessia libri, articoli e siti web. Lo faccio anche se non mi viene chiesto.
Anch'io voglio fare la giornalista e ho una buona preparazione di base nonché sono bella e di buon carattere.

Il problema arriva dalla biblioteca. Perchè se non so nemmeno come prendere in prestito i libri, allora il desiderio di assomigliarle va a farsi friggere.

Perchè se in facoltà il bibliotecario, intuendo la mia poca dimestichezza mi dice "la collocazione del libro è... vabbè te lo vado a prendere io", e in Sala Borsa consegno il libro e resto ferma con una faccia da culo davanti il bibliotecario sgodevole che con voce sgodevole mi dice: "vuoi prenderlo in prestito? allora forse mi devi dare la tessera", non assomiglierò mai a Rory.

Devo assolutamente allenarmi, mannaggia a Rory...


Monday, May 12, 2008

Coscienza sporca

Ieri sera, dopo aver visto la Litizzetto da Fazio, appuntamento consueto della domenica, mi sono ritrovata con il telecomando in mano e nessuno dei miei familiari tra i piedi.


Non volendo perdere un'occasione tanto deliziosamente rara, ho subito cominciato a fare zapping. Ovviamente ieri sera era la sera in cui non c'era nulla di interessante prima di mezzanotte e 10, ma non volendo rinunciare alla tivù tutta per me, non mi sono fatta intimorire da questo piccolo inconveniente.

E infatti...

Mi fermo su Canale 5, che stava trasmettendo la fiction Aldo Moro - il presidente, attirata dalla presenza - anche se marginale - di Libero DeRienzo, strano attore italiano che tanto ci è piaciuto in Santa Maradona e a/r andata + ritorno.

Delusa dai baffoni evidentemente anni '70, e dal confronto senza dubbio perso con Buongiorno notte (Luigi Lo Cascio non lo batte nessuno. Mai.), sto per cambiare canale, ma mi blocco.

Michele Placido (Aldo Moro) è appena stato rapito e mentre cerca di capire dove è stato portato, il terrorista che per tutto il film parlerà con lui entra nella prigione.

"Che bella voce che ha 'sto qua con il passamontagna" penso, mentre ho ancora il dito su un altro tasto del telecomando.
"Che begli occhi neri che sempre 'sto qua con il passamontagna" penso, forse mormoro, mentre con una mano sfoglio il giornale per saperne chi cazzarola è quello con il passamontagna.

Ormai il telecomando è stabilmente appoggiato sul tavolo, ed è in questo preciso momento che perdo interesse per la storia e la mia coscienza civica cede alla mia ormonella, sporcandosi.

Inizio ad appassionarmi, apprezzo il modo con cui il regista rende il rapporto tra Moro e il brigatista che lo processa e gli comunica le decisioni, il conflitto che quest'ultimo vive con se stesso, la sua vicenda personale...
Certo, avrebbero potuto dar molto più spazio a questa vicenda personale, invece di indugiare così tanto su cosa succedeva alla sede della DC, cosa succedeva ai familiari, ecc...

Che brutta persona che sono. A un certo punto avrei voluto avere il videoregistratore (che tasto doloroso...) per mandare avanti tutte le scene inutili...

E tutto questo sputare sulla storia italiana per cosa, per chi?!?!?
Marco Foschi si chiama il maledetto.
Ma chi è? Forse è quello che ha fatto Riprendimi, quel film che tua sorella ti ha chiesto almeno 5 volte di andare a vedere e tu hai risposto "che schifo" con la faccia da culo che ti contraddistingue?! Proprio lui.
E' forse quello che ha fatto anche Nelle tue mani, film dell'anno scorso che ho depennato dai guardabili "perchè mi sa che è tipo a beautiful mind e comunque mi fa schifo"??? Esatto, è sempre lui.

D'altronde sono famosa per il mio intuito.

Comunque ormai Marco Foschi è nel mio cuore, e come Hotmail che dà a ogni suo utente 5 giga di spazio gratis, anche il mio cuore glieli ha messi tutti a disposizione (a lui e a molti altri...), senza chiedergli nulla in cambio, se non la sua presenza nel mio database (questo fa paura...).

Sentendomi ancora un po' merdaccia, ma riuscendo bene a conviverci, mi sono messa sulle tracce di foto di lui in passamontagna (gli dà un fascino...) ma senza trovarne, perciò temendo un poco il giudizio di chi legge, metto una delle poche in cui è venuto bene, perchè se uno è telegenico non è anche necessariamente fotogenico e viceversa.
E' fondamentale anche questo video in cui recita un brano di non-ho-capito-chi, per comprendere il mio colpo di fulmine.

Quindi ora ho la coscienza sporca, ma il cuore pieno di ammòre per Marco (nei limiti dei suoi 5 giga, ovvio).

Tuesday, May 06, 2008

Pros and Cons of countrylife

Amo la campagna, la Pianura Padana, il posto dove sono cresciuta,

dove ho imparato ad andare in bicicletta,
dove la sera contavo le galline con il mio nonno,

dove stringere tra le manine di bimba una talpa morta significava "avere un
orfetto 'utto mio...",
dove il mio papà metteva in moto il trattore, ingranava la marcia e mi faceva tenere da sola il volante, così io potevo dire che lo guidavo...
dove, sempre il mio papà, mi portava con sulla motosega, e una volta per poco non cado e la mia mamma per poco non denuncia il mio papà...
dove mia sorella giocava a fare finta di andare nel campo e dare il piscione,
dove il gioco preferito mio e di mia sorella (quando quella stronza aveva voglia di giocare con me) era
nascondino, in cui il mio nascondiglio preferito (e geniale) era il bidet,
e dove sono successe tante altre cose degne di memoria.


Ma se amo tutto questo e tanto altro, ci sono anche cose della campagna che proprio non sopporto.

Per esempio, non sopportavo le erbacce che crescevano sotto il canestro, che non facevano rimbalzare la palla, e non sopporto il sacco di terriccio che mia madre ha appoggiato sempre sotto il canestro, che tanto non usi mai.

Non sopporto le cavallette, che una volta mia hanno fatto finire nel fosso, le cimici, le vespe, gli scarafaggi e soprattutto le biscie di cui ho il terrore incontrollabile, ed è per questo motivo che d'estate non esco di casa fino alle 5/5 e mezza con la speranza che quelle bestie demoniache siano tornate nelle loro tane dopo essere state al sole nelle ore più calde.

Non sopporto che quando faccio un bel giro in bici, e magari sentendomi un po' affaticata inizio a respirare con la bocca, mangio più insetti di un camaleonte, tanto per dire un animale.

Non sopporto, tornando la sera, dover inchiodare la macchina, per far attraversare quella che sembra una lepre un cicciotta e tatina, e invece in realtà è una brutta e sporca nutria.

Non sopporto studiare in giardino, perchè qualsiasi insetto nel raggio di 200 metri trova irresistibile il mio libro e ci si viene a schiantare contro, così poi io avrò un bel ricordo del pomeriggio tutte le volte che lo aprirò.

E non sopporto che quando il sole incomincia a tramontare, la calma regna sovrana, io mi siedo sulla sedia a dondolo bianca davanti a casa ascoltando la mia musica, il mio papà arrivi e mi dica: "hai cinque minuti che ho bisogno di legare i pomodori, trascinare la legna che ho potato, caricare il carro con l'erba tagliata, innaffiare i fiori?"

Amo la campagna...